Il lockdown del 2020 ha ridotto della metà le tonnellate donate, a causa della minore possibilità di muoversi dei volontari, ma a pieno regime il Caab, il mercato agroalimentare di Bologna, arriva ad offrire ben 4.617 quintali di eccedenze in piena forma alimentare, perfettamente edibili, ai più bisognosi.
Si coniuga così impegno ambientale, si evita lo smaltimento, e sociale. Questo è solo uno dei tasselli che compongono il puzzle della sostenibilità del mercato bolognese presentato oggi in Comune a Bologna dall’assessore all’educazione ambientale, agricoltura, agroalimentare Daniele Ara, dal presidente Caab Andrea Segrè e dal direttore generale Caab Alessandro Bonfiglioli che hanno evidenziato un record del mercato: il primato europeo per l’impianto fotovoltaico più esteso d’Europa su tetto (110mila metri quadratii).
Lotta allo spreco: salvati 4.617 quintali di frutta e verdura
Tante migliaia di quintali recuperati, salvati e donati sono il frutto di un accordo del Caab che risale agli anni ’80 del secolo scorso. Veramente pionieri. E oggi come allora sono in prima linea le suore missionarie del lavoro. Sono loro che ritirano e impacchettano le eccedenze ancora perfettamente consumabili e certificate dall’autorità sanitaria. Un impegno che permette la distribuzione dei prodotti a una settantina di realtà bolognesi fra comunità, enti di solidarietà e associazioni caritative. Nel 2020 a causa della pandemia sono stati donati circa 2345 quintali grazie al supporto del gruppo cristiano di volontari coordinato da Suor Matilde Lego. Meno dei 4.617 quintali del 2019. Colpa dell’emergenza Coronavirus.
Bene la raccolta differenziata: raggiunto l’83%
Un’altra buona pratica che si porta avanti al Caab è la raccolta differenziata. Nel 2020 è stata pari all’ 83% dei rifiuti prodotti, nel dettaglio sono stati differenziati 1.660.200 Kg di rifiuti suddivisi in 37% organico, 32% legno, 17% Rsu, 12% carta, 1% plastica. E nel corso del 2021 la differenziazione dei rifiuti è andata ancora avanti.
Energia pulita dal tetto fotovoltaico
Vendono frutta e verdura e producono energia pulita. Tutto merito dei pannelli fissati nel tetto del mercato. Una copertura fotovoltaica dai grandi numeri. Nel 2020 ha prodotto 1.485.677 kWh di energia da fonti rinnovabili, pari a un valore di quasi 93.000 euro, risparmiando così, in termini di inquinamento, l’emissione di 743 tonnellate CO2 ed evitando la produzione di 223 Kg di PM10.
Per capire l’incidenza dell’operazione vengono offerti dei riferimenti di comparazione. “Con l’energia pulita prodotta da Caab nel 2020 si sarebbe potuto alimentare uno stadio per 57 partite di calcio oppure sostenere la necessità energetica di oltre 700 famiglie per un intero anno“.
Caab ha prodotto altri 993.684 kWh di energia dagli impianti installati sul tetto di FICO nel corso del 2020, con un aumento produttivo del 2.3% rispetto all’anno 2019 (evitando così la produzione di 497 tonnellate CO2 e 149 kg di PM10). C’è anche il Caab3 Storage, l’impianto installato sulla copertura della nuova area mercatale, dove si sono generati 491.933 kWh di energia nel 2020 (prevenendo l’emissione di 246 tonnellate CO2 e la produzione di 74 kg 74 PM10). Un chiaro beneficio ambientale.
In arrivo il biodigestore per trasformare gli scarti in energia
Un altro interessante progetto in cantiere riguarda la realizzazione di un biodigestore ovvero un impianto alimentato dal biogas prodotto dagli scarti organici del mercato ortofrutticolo. Si stima una produzione energetica pari a 20 kW elettrici e 30 kW termici. “In questo modo – sottolinea il presidenteAndrea Segrè – Caab potrà arrivare a totale circolarità di sistema”.
In sintesi: “Attraverso il recupero dell’ortofrutta invenduta a favore delle comunità di consumatori a basso potere di acquisto, e la valorizzazione energetica degli scarti organici. Con ulteriore ritorno al suolo dei nutrienti attraverso il digestato”.