Emergenza lavoro nero al mercato di Milano. Ogni notte, prima dell’alba, decine e decine di disperati si arrampicano lungo i muri del sito ortofrutticolo per sgusciare all’interno per farsi sfruttare a pochi euro l’ora. Scene di lotta per la sopravvivenza. Emergono nel video del quotidiano Il Giorno che mette in evidenza risse violente, anche con bastoni.
I grossisti: “E’ concorrenza sleale”
Sul tema abbiamo chiesto un commento ai grossisti di Milano, parla Salvatore Musso, consigliere dell’associazione grossisti Ago Milano, che conferma il fenomeno. “Queste situazioni, persone che entrano abusivamente per lavorare in nero, sono più frequenti e negli ultimi anni sono in vertiginoso aumento. Da quando all’interno dell’ortomercato si sono insediate le prime aziende di grossisti a gestione nordafricana e oggi se ne contano già ben 12 società. Su 109 aziende che lavorano all’interno del mercato circa l’85% sono aziende serie, anche con oltre 50 anni di storia professionale, con personale in regola che ha frequentato corsi, conseguito attestati e autorizzazioni alla guida delle macchine”. Imprenditori che rispettano le regole, ma “subiscono la concorrenza sleale di chi paga pochi euro queste persone. Noi abbiamo costi per il personale (messo a disposizione dalle cooperative) fino a 22/23euro l’ora, più o meno gli stessi costi per il personale assunto con il contratto nazione (Ccnl), e poi ci sono le spese per vestiario, scarpe, guanti, elmetti, tutte le dotazioni di sicurezza e anti infortunistiche a cui ora si sommano i dispositivi anti Covid”.
Interessati Comune e Ispettorato del lavoro
Si perde in competitività e cresce l’insicurezza quando la gestione del lavoro non rispetta regole e leggi. “Ora se ne parla tanto, ma finite le elezioni il tema sarà dimenticato, così come già successo nelle precedenti amministrative – sottolinea l’imprenditore portavoce dei grossisti milanesi – In questo momento il tema è nell’agenda comunale, se ne occupa il vicesindaco Anna Scavuzzo, che più volte è venuta a trovarci manifestando particolare interesse ai nostri problemi, così come pare ci sia anche un interessamento di Prefettura e Ispettorato del lavoro, sicuramente messi sotto pressione da quanto riportato in questi giorni sui media con un crescendo di pubblica attenzione al fenomeno”.
Chiara la soluzione, o almeno il tentativo: “Serve un sistema di controllo. Abbiamo una percentuale di aziende italiane che insieme a una gran parte di quelle straniere non rispettano le regole. L’ente gestore dice che non ha risorse e personale disposto a lavorare di notte, mancano, quindi, i servizi di controllo e prevenzione pur avendolo segnalato i fatti in Prefettura. La bici che fa da scaletta, da sei mesi nessuno la sposta. Le guardie giurate grazie alle videocamere, appena installate, intervengono ma su dieci casi individuati ne fermano 2 o tre di persone. E non possono fare niente, oltre ad accompagnarli fuori”.
Il mercato nero dei bancali
Un altro fenomeno è il mercato in nero dei pallet che vengono disputati da alcuni di questi personaggi – valgono da 0,50 a 1,50 euro l’uno – per poi rivenderli agli stessi grossisti. “Un piccolo (in apparenza) ma fastidioso traffico che si aggiunge all’interno del mercato dove non si chiede, ma si “pretendono” soldi dai nostri clienti, per servizi di “vigilanza” della merce e dei mezzi con i quali vengono a caricare. Liberi di non pagare, ma nessuno vuole rischiare”.
Intanto i grossisti chiedono interventi: “Abbiamo chiesto più volte l’intervento dell’ispettorato del lavoro e il consiglio direttivo Ago spera di incontrare a breve i vertici di Sogemi: il direttore generale Roberto Lion, il direttore del mercato Nicola Zaffra e probabilmente il presidente Cesare Ferrero“. Già nei mesi scorsi abbiamo tenuto diversi tavoli di confronto con l’ente gestore per discutere di questo e altri problemi di gestione del mercato, come la sicurezza sul lavoro, la viabilità interna, il rispetto degli orari di mercato, la pulizia delle aree e i servizi d’igiene in generale. Questi incontri comunque sempre utili, hanno a volte ottenuto dei riscontri positivi, maturando interventi che hanno attenuato alcune specifiche criticità, come il rifacimento in alcune zone del mercato del manto stradale. Siti dove era diventato pericoloso operare”. Adesso i grossisti attendono gli altri interventi, dopo quelli evidenziati di recente su myfruit, da parte delle istituzioni.