Ortaggi in picchiata mentre la frutta estiva si annuncia abbondante e a prezzi contenuti. In particolare nei mercati all’ingrosso vicini ai luoghi di produzione. E’ tempo di frutti nazionali con ciliegie, pesche, albicocche, angurie e meloni italiani. Tanta frutta, si vede anche la prima uva, che soffre la primavera sbiadita nei consumi, ma gli operatori vedono positivo grazie al pieno di prenotazioni nelle località di villeggiatura.
In Calabria abbondanza di ciliegie e pesche
Nel mercato di Catanzaro incontriamo Palmino Rotundo, presidente Fedagro Catanzaro, che vede positivo. “Quest’anno c’è una carica di ciliegie invidiabile, parlo di prodotto locale, che avrà un buon prezzo per il consumatore finale. Clima e temperature sono a favore dell’ortofrutta”. E gli agricoltori che si lamentano? “So che pagano nulla le Bigarreau, ma stanno iniziando Ferrovia e Georgia con una quotazione tra 2 e 2,50 euro“. Soffrono le albicocche? “Sono finite le prime varietà che a livello gustativo risultavano sciape, ma stanno arrivando le Orange Rubis, varietà saporitissima, e con una quotazione tra 1,50 e 2 euro“. La Calabria punta sulle sue pesche: “C’è una forte produzione in molte zone, a iniziare dalla Piana di Sibari“. La pianura più estesa della regione. I prezzi? “Siamo intorno a 1/1,20 euro e queste sono le primizie. Ha iniziato anche la Basilicata”. Fragole? “C’è qualcosa di tardivo, ma la ciliegia fa scomparire la fragola”.
Angurie a 0,40 euro e pomodori da 0,50
Sia le angurie baby sia quelle tradizionali più grandi vengono quotate intorno a 0,40 euro. E il melone? “E’ finito quello retato da tunnel e sta iniziando quello da campo, prezzo intorno a 0,80/ 1 euro per il siciliano, il prodotto campano e pugliese arriva a 1,20 euro“. Il capitolo triste è quello dedicato agli ortaggi: “Le zucchine non hanno prezzo, siamo a 0,30 euro. Sulla stessa scia le melanzane tra 0,20 fino a massimo 0,40 per le viola. E’ sceso il peperone che oscilla tra 0,80/1 euro mentre i cetrioli sono quotati 0,20/0,30“. Male i pomodori: “Quello rosso ha prezzi bassi, da 0,60 a 0,70 anche il ciliegino. Va meglio con il verde. L’insalataro sta a 1,20; l’oblungo a 0,80/1 euro; il costoluto a 1,20/140 e il Cuore di Bue circa a 1 euro“. Concludiamo con due simboli dell’agricoltura di qualità: la cipolla rossa di Tropea: “Andiamo a gonfie vele, si vende sia sul nostro mercato regionale e in quello nazionale sia nei mercati esteri. Un prodotto molto ricercato. Le quotazioni a Catanzaro sono a 0,60/0,70 senza marchio, con il bollino si arriva a 1,20 euro Igp“. E poi il peperoncino: “Si sta vendendo, siamo circa a 1 euro al chilo e 1,20 per le piantine”.
A Udine le prime ciliegie da Verona
In Friuli Venezia Giulia incontriamo Giuseppe Pavan, presidente di Fedagro Udine, che racconta i problemi creati dal maltempo: “Ha piovuto fino a due giorni fa, il clima non ha aiutato i consumi. Vediamo ora uno spiraglio, ieri si è lavorato bene e da Lignano e da altre località turistiche vicine sappiamo che stanno prendendo tante prenotazioni“.
Gli articoli che vanno di più? “Bene le drupacee e le ciliegie, in particolare il prodotto italiano di origine Puglia e da Verona. Con pezzature importanti e uniformità di prodotto per la Ferrovia si viaggia dai 5 ai 7 euro. Verona resta più bassa con una forbice dai 3 ai 4,5 euro; si fa fatica ancora con i calibri ma attendiamo un miglioramento”. Sulle pesche e le nettarine nazionali di varietà precoci mancano le pezzature più grosse: “Non c’è tanta roba e con calibri da 28 i prezzi sono abbastanza bassi, con il calibro 20 e quel poco di 18 si va dai 2,80 ai 3 euro“. Sulle albicocche si fa ancora attendere il miglior prodotto: “Le prime non erano formidabili, ora ci sono le varietà Tsunami e Magicot che iniziano a essere buone ma con prezzi importanti da 2,50 a 3,50 euro“.
Fragole da Verona e Trentino. La prima uva
Le Fragole della Basilicata sono a fine corsa: “E’ stata una buona stagione con prezzi molto importanti. E’ andata bene la varietà Matera che ha allungato la stagione e ha una buona tenuta. Ora però arrivano da Romagna, Verona e siamo all’inizio con il Trentino”. Si iniziano a vendere ora le angurie: “Sia la baby di Pachino, un prodotto molto buono e dolce e si va da 0,60 a 0,70 euro e poi le angurie più grandi dove siamo intorno a 0,50/0,70 euro con 0,10 in più per il prodotto lavorato. Debutta l’uva siciliana: “Abbiano iniziato con poche partite, varietà Vittoria e Matilde, ma ci aspettiamo la prossima settimana merce più colorata, più gialla. Puntavano sui 3,50 euro, ma i mercati non danno ragione a questa quotazione”.
Pomodori da un euro, si punta sull’idroponico
Inizia la stagione degli ortaggi veronesi. “Siamo agli sgoccioli con Fondi, ma non manca merce e di tutti i prezzi. Sulle verdure è mancata la Gentile quotata 1,10 come la Trocadero. Sui cavoli siamo sopra l’euro con il prodotto del Cavallino, nella zona di Venezia, da dove si hanno delle buone soddisfazioni”. Sul fronte pomodori? “C’è il grappolo olandese a 1 euro, poi quello italiano e questa settimana iniziamo con l’idroponico veronese da Isola della Scala, un prodotto di nicchia”.