Vietati i picnic, abolite le grigliate (quindi pure il contorno vegetale), la Pasqua non fa brillare i mercati all’ingrosso di ortofrutta. Si vende ma il confronto con il primo lockdown 2020 e la festività del 2019 vede in difficoltà il 2021. Languono i consumi interni, c’è però grande richiesta di ortaggi italiani dall’Europa orientale. Domanda sostenuta sostenuta come confermano dal mercato di Fondi e prezzi alle stelle per ravanelli, cavolfiore, peperoni. Tengono il prezzo zucchine, melanzane e pomodori. Le fragole italiane nonostante la forte concorrenza sul prezzo degli spagnoli e dei greci, spuntano buone quotazioni in alcuni mercati. In calo gli asparagi e tengono i carciofi. Stabili le mele, i kiwi e ai titoli di coda le pere italiane.
A Verona non sono giorni da traffico pasquale
Nella città veneta Jacopo Montresor, presidente Fedagro Verona e vice presidente nazionale dell’associazione, scatta la foto con andamento lento. “L’anno scorso di questo periodo vendevamo anche le pedane. Non c’è un confronto possibile. Siamo sottotono“. Questa la situazione generale. In specifico sugli articoli: “Sulla frutta c’è stato un crollo del prezzo delle fragole visto i cambiamenti climatici e sono previsti ulteriori ribassi dopo Pasqua”. Sole e concorrenza portano ad un calo delle quotazioni delle zucchine, ma conferma il responsabile dei grossisti non c’è fortissima richiesta. Come nelle ultime settimane è sempre sostenuto il prezzo dei peperoni: “Si parte dai 3,50 e ci si avvicina ai 5 euro”. Montresor conosce bene il mercato della frutta secca: “Su questo fronte c’è stabilità dei prezzi e degli scambi, registriamo una discreta richiesta per la frutta esotica. C’è carenza di mango via aerea e i prezzi sono in aumento”. Siamo intorno ai 7 euro il chilo. L’ananas via aereo oscilla, a seconda dell’origine, dai 3 ai 4 euro.
A Fondi forte richiesta dall’Europa orientale. Alle stelle ravanelli, cavolfiori e peperoni
La tappa successiva è a Fondi con Gianpaolo Forcina di Fedagro Fondi e dirigente del gruppo giovani di Fedagro. Qui si lavora bene con l’estero. “E’ la seconda Pasqua che affrontiamo con metodologie diverse. La settimana scorsa e questa sono state di fuoco, registriamo un grandissimo consumo di diverse prodotti, in particolare gli ortaggi, dalla Gdo e dai mercati internazionali. In specifico dall’Europa orientale”.
Bene e schizzano in alto i prezzi di alcuni articoli. “I ravanelli per mancanza di disponibilità e forte richiesta sono arrivati a costare fino a 6 euro la cassa“. In alto anche il cavolfiore bianco: “E’ molto richiesto in Ungheria, Polonia, Estonia e Lettonia e i prezzi sono saliti fino a 1,60/1,70 euro. Con le temperature estive si stima che i prezzi si stabilizzino tra 1,20/1,30 euro. Siamo al cambio di stagione e vanno bietole, broccolo romanesco e siciliano“. Sempre molto alto il prezzo dei peperoni: “Il rosso addirittura fino a 3,80, il giallo da 3,70 a 4 euro il chilo. Prezzi sostenuti anche per tutte le tipologie di melanzane”.
Pomodoro verso l’alto, zucchine in discesa
Prendono valore i pomodori. “La produzione locale non è fortissima, vince il siciliano con una buona la qualità. Le quotazioni sono alte per il periodo, così è difficile tenere i prezzi settimanali con la Gdo – spiega Forcina -. Il grappolo va da 1,90 a 2,20 euro“. Siamo vicini a un rialzo di quasi un euro. In discesa le zucchine: “Al prodotto siciliano dalla settimana scorsa si è affiancato quello del sud Pontino e ora il prezzo è più leggero: da 0,80 a 1 euro”. Sui carciofi incidono le temperature che riducono i consumi: “Ora l’andamento è più di nicchia. Ci sono piccole rimanenze di carciofo nazionale, ci si sposta sulla Tunisia con carciofo romanesco da 0,60 a 0,80 euro“.
Zero picnic ma c’è la fragola Favetta di Terracina
A Fondi sono orgogliosi di un prodotto locale che si sta facendo strada ed apprezzare. Lo descrive bene il giovane di Fedagro: “Finalmente abbiamo la fragola Favetta di Terracina. Un prodotto IGP molto suggestivo che si differenzia per la dolcezza e l’estremo colore rosso. E’ partita un’ottima campagna, si tratta di un prodotto di nicchia che nonostante la chiusura del settore Horeca ha sviluppato una buona richiesta. Il consumatore riconosce la qualità e si vende a 6 euro il chilo“. Chiudiamo la tappa a Fondi con una richiesta del vice presidente di Assodrossisti di Fondi: “Un appello alle autorità perché i grossisti ricevano il vaccino. Noi non ci siamo mai fermati – sottolinea Forcina – e svolgiamo un compito indispensabile”.
A Vicenza non si trovano i cavoli, zucchine in calo, peperoni spagnoli a 5 euro
Ritorniamo in Veneto. Sosta a Vicenza dove incontriamo Luca Zanon, presidente di Fedagro Vicenza, che conferma come i colleghi una Pasqua con poco brio sul fronte dei consumi interni. Vediamo gli articoli: “Cavoli non se ne trovano, i peperoni sono quasi una barzelletta perché oscillano dai 3 a 4 euro per il prodotto nazionale e toccano i 5 con lo spagnolo. Le zucchine sono in calo con 0,80 euro per la seconda e 1,50 per la prima. Per il periodo il prezzo è un po’altino”. Quotazioni forti per gli asparagi. Siamo in Veneto quindi si vende il prodotto locale: “Per il bianco siamo sui 10/11 euro il chilo mentre il verde è sugli 8 euro. Siamo sottotono per la mancanza dei ristoranti, le fiere e tutto il consumo collettivo fuori casa. I carciofi sono alti, ma non così alti come gli anni scorsi. Siamo intorno ai 0,80 euro per il Violetto; 0,40/0,45 il Thema. Poi il Violetto egiziano da 0,40 a 0,50 mentre i rari carciofini spuntano sui 4 euro il chilo”.
Le arance prendono valore, apprezzate le clementine
Andiamo sulla frutta. “Le arance si sono valorizzate, ma si trova sempre tanto prodotto di fascia bassa. In media si va 1 a 1,20 euro. Bene le clementine Orri e il mandarino senza semi Mandalate italiano che quota intorno a 1,50 euro. Le pere italiane siamo a fine campagna, manda ancora qualcosa Opera e iniziano le pere Williams da 1,80 a 2 euro. Per le mele i prezzi sono stabili e si stanno presentando nuove varietà come la Fujion che è un bel prodotto con un buon riscontro”. Passiamo ai kiwi: “Ancora non è partita la Nuova Zelanda, si procede con l’Italia con un prezzo stabile: da 1,30 a 1,80. Si vende ma senza particolare effervescenza”. I meloni: “Ci sono da tre settimane dal Marocco ma c’è poco interesse, i prezzi non sono stellari: da 1,50 a 2,50”. Chiudiamo con le fragole: “La Candonga dalla Basilicata arriva a 8,50 euro, il prodotto spagnolo intorno ai 2/2,50 euro e quello greco scende anche a 1,50. Abbiamo visto fragole salernitane intorno a 3/4 euro il chilo; buone ma con una durata inferiore”. Questo il quadro offerto da Zanon.
A Bologna riapre al Caab “All’Ortomercato”
Si parte giovedì 1 aprile alle 15 con “All’Ortomercato”, il punto vendita del Caab di Bologna. Qui i privati possono programmare acquisti di ortofrutta stagionale. Un’attività storica che riparte, dopo un quadriennio di sospensione, in una postazione rinnovata e riallestita: circa 400 metri quadri a disposizione dei consumatori. Appuntamento ogni giovedì e venerdì dalle 15 alle 19 e il sabato mattina dalle 8 alle 13. Dove? In via Paolo Canali 15 (interni A e B). “Riaprire All’ortofrutta è il nostro segnale di concreta vicinanza ai cittadini – spiega il presidente Caab Andrea Segrè – Orari più ampi e comodi e costi più che ragionevoli per prodotti agroalimentari sani e salutari potranno favorire l’accesso dei consumatori”. Poi la sicurezza: “Sarà un valore di riferimento: sono circa 25mila i controlli fitosanitari già effettuati dall’inizio dell’anno sull’ortofrutta commercializzata da Caab, che resta l’unica struttura italiana a poter garantire il riconoscimento della certificazione internazionale SGS”.