Ballano i prezzi degli ortaggi in un mese dove finalmente aumentano le vendite, ma senza esagerare, nei mercati all’ingrosso. Siamo in pieno cambio di stagione con la frutta invernale ai titoli di coda. Mancano le fragole, ma sono arrivate quelle spagnole che incideranno su prezzi e vendite. Si vendono meglio le arance e alcuni ortaggi hanno quotazioni alte. Le mele tengono il prezzo ma il consumo non è effervescente in tutti i mercati.
A Torino: “Con marzo salviamo in corner il trimestre”
Nel mercato del capoluogo piemontese incontriamo Stefano Cavaglià, presidente di Fedagro Torino, che offre a myfruit.it il bilancio trimestrale: “Ci salviamo in corner visto che marzo è andato meglio dei due mesi invernali. Vediamo come andrà con Pasqua”. Sul fronte degli articoli? “Il calo delle temperature ha rallentato le produzioni primaverili. Alcune referenze non hanno una grande produzione”. Parliamo di fragole: “Il prodotto italiano va dai 4 ai 5,50 euro“. Prezzi buoni, ma “da qualche giorno è arrivata la produzione dalla Spagna. L’italianità paga sempre, ma ora inizia la competizione con i prezzi spagnoli: da 2,10 a 2,40 euro. Vediamo come risponderà il mercato”.
Prezzi ortaggi verso l’alto, i carciofi da Albenga e gli asparagi dai 5 ai 6 euro
Sugli ortaggi pesano diversi fattori, ma i prezzi ballano e tendono quasi tutti verso l’alto: “Alcune verdure hanno raggiunto dei prezzi importanti: le melanzane viola oscillano da 1,50 a 1,80 euro; i peperoni stanno intorno ai 3 euro con quotazioni che partono da 2,30 ai 2,70 euro. Hanno livelli alti anche le zucchine“. Buona la richiesta degli asparagi con merce spagnola, campana e sarda che con un buon calibro quota dai 5 ai 6 euro. I carciofi? Va il (quasi) locale ovvero il carciofo spinoso di Albenga che viene venduto da 1 a 1,30 euro.
Mele: “Vendite non esaltanti”
Sulla frutta invernale il rappresentante dei grossisti torinesi fa il punto sulle mele: “Dovrebbe essere il loro momento visto che siamo a fine campagna con gli agrumi, ma stentano. Abbiamo quotazioni medie e i quantitativi venduti non sono esaltanti. C’è un prodotto di calibro piccolo che il mercato non ha assorbito. Probabilmente un fenomeno legato anche alla chiusura delle mense. Per le pere siamo a fine campagna e attendiamo il prodotto di cambio stagione”. I kiwi? “In questo momento c’è una richiesta media, diciamo discreta e con prezzi che oscillano da 1,50 a 1,80 euro“. Si vedono i primi meloni: “C’è prodotto marocchino d’importazione, ma non ha la stessa tenuta di quello italiano, una shelf life più corta che aumenta le problematiche di conservazione“.
A Brescia bene le fragole e in salita i pomodori
Nel mercato lombardo incontriamo Nicola Marcoccio, presidente di Fedagro Brescia: “In generale i mercati non sono brillanti, in particolare nel confronto con l’anno scorso. Un andamento tra alti e bassi, manca l’Horeca e poi ci sono alcuni articoli che mancano. C’è una forte richiesta di fragola Candonga, ma con poco prodotto e prezzi importanti”. Anche a Brescia le fragole vanno abbondantemente sopra i 5 euro. Quotazioni importanti anche per alcune varietà di pomodoro: “Il Datterino oscilla dai ai 3,30 euro ma con punte fino a 4 euro per prodotto superiore. Il Marinda oltre i 3 euro e il Maremagno da 1,80 a salire”. Si conferma anche nel mercato bresciano il prezzo sostenuto dei peperoni: da 2,50 a 3,50 euro.
Arance siciliane ma sono richieste anche quelle sarde
Il buon Tarocco siciliano spunta i due euro, ma il presidente Marcoccio tiene a sottolineare: “Non è la stessa richiesta dell’anno scorso dove gli agrumi hanno dominato”. C’è la Sicilia ma anche la Sardegna: “Un prodotto poco conosciuto, ho iniziato la stagione scorsa e quest’anno l’hanno richiesto. Parlo di arance Navel Washington e sono buone, si sta facendo strada”. Sempre dalla Sardegna i carciofi: “Fino alle gelate è stata una campagna stupenda poi sono arrivati i problemi, ne ha goduto lo spinoso siciliano. Buona la richiesta degli asparagi che quotano da 4 fino ai 6,30 euro”. Le mele? “Sono costanti, hanno tenuto. Alcune varietà di pere da Abate a Decana hanno dei buoni prezzi: chi intorno ai due euro e chi li supera”. La buona merce si è venduta e si vende bene. Chiudiamo con kiwi e meloni: “Per i primi c’è stata una bella campagna, in particolare per i gialli con dei prezzi importanti. Il verde tiene con una oscillazione tra 1,50 a 2 euro. Il melone marocchino era partito benino poi l’ondata di freddo ha bloccato le vendite che stanno ripartendo ora”.
A Bari ballano i prezzi degli ortaggi
Il nostro tour nazionale tra i mercati all’ingrosso termina a Bari dove incontriamo Pino Lucatorto, presidente di Fedagro Bari. “Ci sono alcuni articoli che scarseggiano, a iniziare dalle fragole che vanno dai 5 ai sei euro. Sulle mele il mercato è stabile con prezzi standard come anche per le pere”. Gli ortaggi? “Prezzi che oscillano. Le zucchine sono intorno a 1,20, il pomodoro a grappolo 1,20 e il Ciliegino da 1,70 a 2 euro“. Si conferma alto il prezzo del peperone siciliano: “Siamo intorno ai 2,80 euro”. I carciofi vanno con il prodotto locale che quota dai 0,20 ai 0,25 mentre per le arance “inizia a ridursi l’offerta locale. Le Navel di Basilicata e Puglia stanno intorno a 1 euro“.