Triplicate le eccedenze di frutta e verdura dell‘Ortomercato di Milano, e sono 53 tonnellate offerte agli indigenti. Una notizia a doppia lettura: bene per i bisognosi con le richieste esplose con un terribile +121%; male per gli operatori che non riescono a vendere tanta merce.
Un vero e proprio boom di eccedenze: più 365%
La percentuale di aumento delle eccedenze dice molto di più del puro dato matematico: rispetto al 2019 le donazioni dei grossisti alla Caritas milanese sono balzate del 365 per cento. Troppa merce invenduta dopo il primo lockdown caratterizzato dall’accaparramento, un crollo dei consumi di frutta e verdura. Bruno Barcella, rappresentante di Fedagro Milano, lo ha ripetuto spesso a myfruit.it: “Un fenomeno che sta mettendo in seria difficoltà le imprese“. Soffrono soprattutto le aziende che lavorano con le mense e la ristorazione.
Le eccedenze di frutta e verdura salvate dallo spreco
Una notizia positiva in questo contesto negativo di calo dei consumi è il recupero del prodotto. La frutta e verdura invenduta non è stata smaltita come rifiuto, anche questo un costo, ma consumata dall’esercito delle persone in difficoltà.
SoGeMi ha distribuito i prodotti che hanno seguito due modalità: una parte delle verdure è stata tagliata, congelata e ridistribuita attraverso i 10 empori della solidarietà. Sono dei centri dove si può fare la spesa gratuitamente, pagando con una tessera a punti. Un’altra parte delle eccedenze è stata cucinata e servita agli ospiti del Refettorio Ambrosiano, la mensa solidale dove ogni sera si offre la cena a 90 senzatetto.
Instabile il sistema di approvvigionamento
La moltiplicazione delle eccedenze oltre per il calo dei consumi, nonostante il recente aumento degli accessi, è frutto di un mercato mutevole che rende difficile la programmazione degli approvvigionamenti. E’ cambiato un mondo con le mense chiuse, queste, in un primo momento, sono diventante forti donatrici. La mappa solidale è mutata. L’auspicio è che rallentino sia le eccedenze, sia le richieste di aiuto e, soprattutto, riparta l’economia.