Il 6 dicembre la Bielorussia ha deciso di rispondere alle ultime sanzioni internazionali attuando un embargo sull’importazione di prodotti alimentari provenienti dall’Unione europea, ma anche da Regno Unito, Norvegia, Islanda, Svizzera, Macedonia del Nord, Albania, Usa e Canada. Frutta e verdura sono incluse nella lista insieme ad altre categorie alimentari come la carne, i prodotti lattiero-caseari e i prodotti dolciari, mentre sono accuratamente esclusi i semi.
Pietro Mauro: “Preoccupa l’invasione di mele e pere da Polonia e Bielorussia”
“La Bielorussia non rappresenta un mercato significativo per le esportazioni italiane di ortofrutta – dice a myfruit.it Pietro Mauro, direttore di Fruitimprese, l’associazione delle aziendedi import/export del settore – I prodotti più esportati sono: kiwi, clementine e verdure a foglia per un totale di 1.800 tonnellate e circa 2 milioni di euro di valore che fanno di questo Paese il 55esimo nella classifica dei nostri clienti”.
“Le preoccupazioni degli operatori – continua il direttore di Fruitimprese – risultano fondate alla luce delle 500mila tonnellate di prodotti ortofrutticoli, soprattutto pere e mele che i bielorussi importano principalmente dalla Polonia e dalla Lituania e che, inevitabilmente, come avvenuto nel caso dell’embargo russo, si riverseranno sui mercati europei. Ci auguriamo che l’Unione europea terrà conto di questo dato e provveda con ristori a favore degli operatori, già quotidianamente messi alla prova da un mercato sempre più complicato”.
Freshfel: “Proteggere e sostenere il settore ortofrutticolo”
Freshfel Europe esprime preoccupazione per questa nuova restrizione al commercio internazionale che impatta soprattutto su frutta e verdura europea e che colpisce circa il 10% delle attuali esportazioni di prodotti freschi dell’Ue verso i mercati dei Paesi terzi.
L’embargo bielorusso – in vigore dal primo gennaio 2022 – riguarderà circa 400-500mila tonnellate di prodotti freschi esportati dall’Unione europea, colpendo una vasta gamma di frutta e verdura fresca tra cui principalmente mele, pere, fragole e pomodori. Il nuovo embargo avrà un impatto sull’intera catena di approvvigionamento europeo di frutta e verdura e un valore commerciale diretto di circa 300 milioni di euro. Philippe Binard ha spiegato: “Diversi fornitori europei sono in prima linea con le nuove restrizioni. La Polonia è di gran lunga il principale fornitore della Bielorussia con più di 250mila ton esportate nel 2020 e 350mila nel 2019. Altri fornitori sono Lituania, Paesi Bassi, Spagna, Grecia e Italia”.
L’ortofrutta europea sta già sopportando circa un terzo dei 7,5 miliardi di euro di valore dell’embargo russo. E l’embargo algerino ha colpito quasi 300mila tonnellate di export Ue. Più di recente, gli Stati Uniti hanno incluso anche frutta e verdura nelle misure di ritorsione, con un impatto particolare sulla categoria degli agrumi. Freshfel Europe può solo lamentare che frutta e verdura sono troppo spesso prese come merce di scambio per altre controversie.
Pertanto, dopo questo nuovo episodio di restrizioni di mercato decise dalla Bielorussia, Freshfel Europe chiede nuovamente alle autorità dell’Ue di proteggere e sostenere il settore ortofrutticolo dalle conseguenze dei danni collaterali causati da questa e altre controversie.