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Etichette: i giganti del food scelgono il sistema eco di Foundation Earth

Il nuovo schema ha lo scopo di informare i consumatori europei sull’impatto ambientale dei prodotti che stanno acquistando

Un gruppo di produttori e retailer inglesi hanno sottoscritto l’avvio di un nuovo progetto che mira a mettere etichette esplicative sui prodotti per dare un’indicazione precisa del loro impatto ambientale. Il prossimo autunno, grazie a una iniziativa lancio, l’organizzazione no-profit Foundation Earth metterà degli “eco-voti” sulla parte anteriore delle confezioni di prodotti e bevande. Le etichette valuteranno le credenziali ambientali di ognuno usando un sistema di punteggio a semaforo ideato dalla società di consulenza Mondra.

Fari puntati su agricoltura, lavorazione, confezionamento e trasporto

Il sistema dietro le etichette guarda all’agricoltura, alla lavorazione, all’imballaggio e al trasporto. Valuta l’impatto ambientale di un prodotto in base all’impronta di carbonio, al consumo di acqua, all’inquinamento dell’acqua e alla perdita di biodiversità.

Parallelamente al progetto pilota ci sarà un programma di ricerca e sviluppo di nove mesi, finanziato da Nestlé, che combinerà il metodo Mondra con un sistema ideato da un consorzio finanziato dall’Unione europea e composto dall’Università di Leuven in Belgio e dall’agenzia di ricerca spagnola AZTI.

Il consorzio è riunito sotto gli auspici dell’iniziativa di innovazione alimentare della Commissione europea EIT Food. Lo scopo del programma è quello di preparare Foundation Earth per un lancio a livello europeo nel 2022. I sistemi Mondra e EIT sono unici a livello globale, in quanto sono i soli che permettono di confrontare due prodotti dello stesso tipo per i loro meriti individuali attraverso un’analisi completa del suo ciclo di vita, invece di usare dati che stimano l’impatto ambientale di un intero gruppo di prodotti.

Polli e mirtilli

Secondo il sistema, generiche nugget di pollo otterrebbero un’etichetta B mentre i mirtilli una C, ma i punteggi per i singoli prodotti varieranno a seconda dei metodi di produzione. Insieme a Finnebrogue, prenderanno parte al lancio pilota Greencore, The Meatless Farm e il retailer inglese Marks and Spencer.

Altri due dettaglianti britannici, Sainsbury’s e The Co-op, così come il grocer spagnolo Eroski, stanno sostenendo l’iniziativa. Insieme a M&S, Nestle e Tyson, faranno parte del gruppo consultivo della Foundation Earth per discutere come le etichette potrebbero essere introdotte in tutto il settore.

Nestlé e l’impronta ambientale

Alla domanda sul perché Nestlé stesse partecipando al pilota, Johannes Weber, responsabile degli affari europei dell’azienda, ha spiegato: “Nestlé è entusiasta della possibilità di collaborare con Foundation Earth in un programma di ricerca per esaminare gli approcci all’impronta ambientale. L’obiettivo finale di questo studio è testare l’etichettatura dei nostri prodotti. Poiché la cooperazione è appena iniziata, oggi non possiamo confermare quando i primi prodotti Nestlé saranno sugli scaffali. Faremo un test il prima possibile”.

“Questo progetto scientifico ci aiuterà a sviluppare ulteriormente la comunicazione dell’impatto ambientale dei nostri prodotti alimentari e delle bevande. Foundation Earth ci darà l’opportunità di testare i metodi di impronta ambientale, imparare come si comportano i diversi prodotti e stabilire come rispondono i consumatori. Speriamo che questo possa aiutare le discussioni in Europa riguardanti un sistema universale di punteggi ambientali“.

Lo schema è sostenuto dal governo britannico. George Eustice, il segretario per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali del Paese, ha detto: “L’ambizione di Foundation Earth di sviluppare un’etichettatura ecologica sul cibo ha le potenzialità per aiutare ad affrontare le sfide urgenti della sostenibilità e del cambiamento climatico“.

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