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Tutti i colori (e le forme) della melanzana

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Da quelle rosse del presidio Slow Food alle bianche della medicina ayurvedica. E ancora striate, viola e minuscole, verdi. Tutti i colori, e le forme, della melanzana

Vi siete mai chiesti perché in inglese la melanzana venga chiamata Eggplant? L’origine del nome risale al periodo in cui gli esploratori anglosassoni arrivarono in India e si trovarono di fronte questo ortaggio con forma e colore molto simili all’uovo. Da qui l’invenzione del termine Eggplant, prova schiacciante che la prima melanzana vista dagli europei fosse di colore bianco.

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Questa varietà si ritrova nei manuali di medicina ayurvedica e nei trattati cinesi del 1330 d.c. in cui vengono decantate le sue proprietà contro asma e diabete. E nelle ricette del sud est asiatico è un ingrediente molto diffuso. Nulla di nuovo quindi, eppure oggi molti si stupiscono davanti alla melanzana bianca perché, diciamolo, siamo abituati a vederla viola e quella pallida ci mette un po’ di paura: sarà stata geneticamente modifica? No. Ed è anche buonissima.

eggplantsthailonggreenandsfumataIn Thailandia la melanzana è verde. Si chiama Thai Long Green con una buccia di colore verde brillante simile al lime. In Italia è difficile da trovare e si usa principalmente nei ristoranti etnici.  Sul web si possono acquistare dai 25 ai 35 semi al costo di 2 euro.

C’è poi la melanzana striata o listada nota anche come melanzana di Gandia, suo paese d’origine a pochi chilometri da Valencia. La sua sopravvivenza fino ai giorni nostri si deve ai seed saver che hanno permesso di salvaguardare la semina di questa melanzana dalla buccia affascinante: rosa striato di bianco.

E poi c’è la melanzana rossa. Si, esiste davvero, ed è un prodotto made in Italy d’eccellenza tanto da essersi guadagna la rinomata classificazione Dop. Originaria dell’Africa, i suoi semi sono stati ripiantati all’inizio del secolo scorso a Rotonda dove è stata ribattezzata “melanzana a pomodoro”  grazie alla forte somiglianza. In pochi la conoscono tanto che anche i commercianti all’ingrosso faticano a trovare acquirenti persino tra i più ricercati ed eccentrici ristoranti.

melanzanarossarotondaDal 2011 la Melanzana rossa di Rotonda DOP viene coltivata nei terreni dell’agriturismo azienda agricola Calivino che ha deciso di puntare su questo prodotto, passando dalle 1000 piante del primo anno fino alle 5000 del 2016.

Il raccolto è destinato all’80% alla GDO e al momento viene commercializzata nei punti vendita Esselunga, dal prossimo anno arriverà anche nei banchi ortofrutticoli della Lidl mentre non è andata buon fine la collaborazione con la catena Pam”

spiega Antonio Pandolfi collaboratore di Rossato Sira, titolare dell’agriturismo. Il restante 20% viene venduto  direttamente ai fruttivendoli e nei mercatini locali o utilizzato per la creazione di prodotti: scapece sott’olio, crema e confettura di melanzana rossa i cui prezzi non scendono sotto i 5 euro al pezzo, ma artigianato, freschezza e qualità sono garantiti e certificati.

melanzaneperlinaAccanto alle più note melanzane “normali” e la melanzana violetta di Firenze, conosciuta come la melanzana viola, dalla forma tondeggiante e ormai molto diffusa, in Sicilia è nata la melanzana Perlina, chiamata anche anche “la signorina in viola”. Piccola, anzi minuscola, questa minimelanzanina baby pesa in media 35 grammi e raggiunge una lunghezza massima di 12 centimetri. Anch’essa non deriva da nessuna modificazione genetica, ma è il frutto di una selezione intrapresa dall’azienda agricola “La perla del Sud” in collaborazione con il CRA, il Consiglio per la Ricerca e l’Alimentazione.

I quantitativi coltivati sono modesti, non è un prodotto di massa, ma riservato a una nicchia – spiega Giombattista Campoccia, titolare dell’azienda – probabilmente la causa è il prezzo poco accessibile e non concorrenziale rispetto a quello delle normali melanzane, seppur giustificato dall’altissima qualità”.

Ad oggi i maggiori acquirenti sono i ristoranti d’èlite.

Curiosità e consigli in cucina

Ogni melanzana ha, o dovrebbe avere, la sua ricetta. Ecco qualche piccolo consiglio considerando le caratteristiche di ogni varietà. Per la frittura è altamente sconsigliata la melanzana viola, o tonda, come la si chiami. La sua polpa infatti essendo molto morbida e spugnosa favorisce l’assorbimento dell’olio. Indicate invece quella bianca e la melanzana “normale” grazie a una polpa più soda e omogenea. La melanzana striata è molto dolce e può essere usata per creare dessert alternativi, come il gelato o la marmellata. La Perlina essendo molto tenera e delicata non necessita di essere sbucciata e può essere consumata intera, in forno con un filo d’olio e un po’ di erbe aromatiche è una ricetta veloce e deliziosa. La Thai Long Green ha la polpa tenera ed è perfetta per assorbire le spezie in particolare il curry. Provare per credere.

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