Dal campo alla tavola, passando per il ristoratore. E’ questa, in sintesi, Deliveristo, la piattaforma e-commerce nata nel 2018 dedicata al canale Horeca che coinvolge più di 300 produttori, oltre 500 ristoranti e che vede a catalogo 15mila prodotti e un numero di collaboratori raddoppiato, da dieci a venti, nell’ultimo trimestre del 2020.
In pratica, il ristoratore acquista le materie prime per preparare i piatti del proprio menu direttamente dalle aziende agricole partner, garantendo così ai propri clienti tracciabilità dei prodotti. I produttori hanno la possibilità di fruire di un nuovo canale di vendita che, oltretutto, con la pandemia si è rafforzato, nonché di farsi conoscere. Si tratta di un business da 2,5 milioni di euro, che continua a crescere a doppia cifra: secondo le dichiarazioni rilasciate, l’incremento è del 30% mese su mese e, nel 2020, i volumi di vendita sono aumentati di tre volte rispetto al 2019.
Un mercato virtuale, ma non troppo
Sulla piattaforma virtuale si incontrano produttori e ristoratori, con alcuni vantaggi per entrambi: Deliveristo è l’unico luogo di fatturazione, di gestione del pagamento e della logistica, grazie anche al coinvolgimento di operatori specializzati che permettono la consegna dei prodotti. Per entrare nel mercato virtuale, ristoranti e aziende agricole devono iscriversi (gratuitamente) alla piattaforma: da quel momento possono navigare e dunque conoscersi. La piattaforma è di fatto un facilitatore di rapporti commerciali, poiché oltre ad agevolare l’incontro tra domanda e offerta, mette a disposizione un ufficio customer care, sempre gratuito, che per esempio supporta i ristoratori ad accedere a bandi nazionali o regionali. Come nel caso del Bonus Lazio Km0, che prevede incentivi per i ristoratori e gli operatori del settore Horeca che acquistano prodotti Dop (Denominazione d’origine protetta) e Igp (Indicazione geografica protetta).
L’esperienza di Cascina Fraschina, produttore bio
Tra i produttori che hanno aderito a Deliveristo, anche Cascina Fraschina, azienda agricola di Abbiategrasso (Milano), gestita da Tommaso Montorfano, Claudio Vaccari e Marcello Requiliani, tre giovani tra i 26 e i 30 anni, con laurea nell’ambito delle scienze agrarie, che coltivano secondo i dettami del metodo biologico: “Abbiamo iniziato con la vendita diretta – esordisce Requiliani – per poi passare anche al canale e-commerce, negli ultimi mesi esploso. Durante il primo lockdown abbiamo lavorato 14-15 ore al giorno, gli ordini sono aumentati del 200 per cento“.
Con un catalogo di oltre cento prodotti, l’attività di Cascina Fraschina parte dal vivaio: “Produciamo e vendiamo direttamente piantine orticole da trapianto certificate bio – prosegue il titolare – Le stesse piante le utilizziamo nella nostra azienda, il che ci permette di verificare e di selezionare le varietà migliori, nonché di sperimentare“. A tal proposito, Cascina Fraschina è impegnata nella produzione, sempre con metodo biologico, di varietà provenienti da tutto il mondo, ma coltivabili anche in Pianura Padana. Una specializzazione apprezzata dal canale Horeca: “I prodotti particolari, per esempio il cavolo cinese, la senape, l’okra o lo shiso sono molto richiesti dai ristoranti, soprattutto da quelli di fascia alta – spiega – Altri prodotti acquistati dai ristoratori sono i fiori eduli, le piante aromatiche, le erbe spontanee, per esempio il tarassaco, l’ortica. Per noi queste ultime sono un prodotto distintivo, che ci qualifica. La nostra è infatti soprattutto una scelta etica, che viene condivisa dai nostri clienti”.
“Il nostro listino – conclude Requiliani – viene aggiornato ogni settimana, in base alle disponibilità e ovviamente alla stagionalità. Un aspetto che, a sorpresa, abbiamo visto essere compreso e gradito dai ristoranti clienti”.