Sebbene l’e-commerce alimentare in Italia rappresenti ancora una nicchia – i dati più recenti relativi al 2016 parlano di un giro d’affari di 450 milioni di euro, circa il 3% di tutte le vendite online -, la crescita sembra procedere a gonfie vele, tanto che nell’anno appena passato l’e-grocery alimentare, nel suo complesso, ha fatto segnare un altro balzo del 27%, certamente positivo e incoraggiante per chi opera in questo settore.
E nel paniere di prodotti che vengono sempre più acquistati on line ci sono anche fresco e freschissimo, frutta e verdura in primis. Tra i primi che si sono specializzati in questo settore il team di FruttaWeb, “primo e-commerce di ortofrutta” d’Italia, guidato dal giovane e dinamico Marco Biasin (vedi qui una nostra intervista nel 2016).
A credere in questo progetto ora è c’è anche Italian Angels for Growth, network di business angels in Italia che ha deciso di investire in FruttaWeb 235.000 euro: un’operazione alla quale si è aggiunto – si legge in una nota – anche un imprenditore del settore come Oscar Zerbinati che invece ha messo a disposizione 50.000 euro. “Questo investimento permetterà a FruttaWeb di espandere il suo business, ampliando la gamma dei prodotti e potenziando la linea biologica, attraverso un accordo con uno dei marchi di frutta e verdura più importanti nel settore”
“Nel 2016 abbiamo preso in esame 298 progetti, ne abbiamo analizzati 48, 15 sono stati presentati ai soci e 8 sono stati finanziati, aumentato gli investimenti del 68% rispetto al 2015, da 2,2 milioni a 3,8 milioni” – commenta Antonio Leone, presidente di IAG – Frutta Web ci ha convinto per il suo mode
llo di business basato su qualità del prodotto e capillarità della consegna in tutta Italia e si rivolge a quei consumatori – sempre più numerosi – delusi dalla qualità media della frutta da supermercato”.
“Vogliamo colmare il gap tecnologico che caratterizza il settore ortofrutticolo – afferma invece Marco Biasin -. Nelle altre aree merceologiche l’offerta online è già variegata: anche l’ortofrutta si merita il proprio spazio sullo smartphone delle persone. Vogliamo mostrare che se esiste una differenza tra una maglietta e una maglietta targata Giorgio Armani, allora ancor di più esiste una differenza tra una cipolla e una cipolla Ramata di Montoro. Basta conoscerla e poter raccontare alle persone come riconoscerlo”.