Prima la lettera di Nicolò Dubini indirizzata al Comune di Milano, poi la risposta di Palazzo Marino, infine le dichiarazioni dei grossisti. È stato un fine settimana, quella appena trascorso, turbolento per l’Ortomercato di Milano, tanto da conquistare per due giorni consecutivi la prima pagina dell’edizione milanese del Corriere della Sera.
Venerdì 29 gennaio Nicolò Dubini, l’amministratore unico di Sogemi, l’ente che gestisce l’Ortomercato del capoluogo milanese, invia una lettera dai toni polemici a chi nel 2014 gli aveva affidato l’incarico di gestire e rilanciare una struttura molto importante all’interno dello scacchiere dei Mercati all’ingrosso italiani come quello di via Lombroso, ma che da tempo versa in condizioni delicate, se non proprio, a detta di molti operatori, e dello stesso Dubini, decisamente distrastrose.
Parole dure, quelle scritte da Nicolò Dubini, che di fatto non si dimette – “Ho rimesso il mio mandato nelle mani di Pisapia” – ma sostanzialmente è come se l’avesse fatto. L’amministratore unico di Sogemi, come riporta il Corriere Milano, accusa il Comune (la lettera è indirizzata anche al presidente del Consiglio e ai ministri delle Politiche agricole e dello Sviluppo economico), di essere stato lasciato solo e, soprattutto, di non aver appoggiato il mega progetto di rilancio dell’Ortomercato da 500 milioni di euro. Un investimento importante che però, secondo Dubini, è “un modello di partenariato pubblico-privato che non impatta sui bilanci del Comune e della Sogemi”. Si passa ora ad una proposta più contenuta dal punto di vista economico, 150 milioni di euro, ma anche meno impattante sull’intera struttura “che si limita alla parte di mercato regolamentato e non comprende il piano energetico” scrive Dubini.
La risposta del Comune, sabato 30 gennaio, non si è fatta attendere. Rimandate al mittente le critiche circa l’assenza del Comune dalle vicende dell’Ortomercato di Milano – “È sempre stato informato dal gruppo di lavoro che segue la vicenda direttamente” si legge sempre sul Corriere Milano -, conferma della bocciatura del primo piano da mezzo miliardo – “Una cifra colossale in questo fase economica” -, conferma della futura analisi del nuovo piano, più “leggero” e appena presentato.
Non sono mancate, infine, le critiche da parte di Ago, l’associazione dei grossisti dell’Ortomercato capitanata dal presidente Maurizio Vasta, da tempo critica nei confronti di Sogemi e del progetto di Dubini, definito un “luna park”: basta la ristrutturazione da 150 milioni, non un “prolungamento dell’Expo”.
Fonte news: Corriere della Sera, ed. Milano