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Coworking Bestack

Branding e packaging, insieme per l’ortofrutta

Spogliare il prodotto del suo packaging è privarlo della sua identità e sminuirne il valore

Packaging e branding, branding e packaging. Ecco come possono agire insieme per trasmettere i valori della offerta ortofrutticola al consumatore. L’analisi è di Lucia Pellegrini, project manager di Bestack, e myfruit.it la riprende dalle pagine della newsletter settimanale del Consorzio.

Il ragionamento parte dalle etichette, ma non quelle del reparto ortofrutta, quelle delle birre. “Negli ultimi 10 anni il numero dei birrifici artigianali in Italia è triplicato, con una crescita delle esportazioni verso l’estero salita di 12 punti nel 2022  – inizia Pellegrini – Un dato che non fatico a comprendere dal momento che pochi giorni fa ho partecipato a un piccolo festival con 14 birrifici e oltre 50 birre artigianali, tutti provenienti esclusivamente dalla mia regione, le Marche. Non mi reputo una grande appassionata di bevande fermentate al luppolo, e sicuramente consumo molta più frutta e verdura che birra, ma se ci penso mi ha stupito sapere riconoscere cinque su 14 birrifici e anche il nome di qualche birra, nello specifico. Se qualcuno mi chiedesse di che marchio sono le zucchine che ho acquistato per la cena di stasera non saprei cosa rispondere, a parte che sono scure”.

E, se è risaputo che di veri brand nell’ortofrutta ce ne sono pochi (e che i brand delle mele si conoscono di più), questo non dovrebbe creare uno stimolo anziché uno stato di rassegnazione?

Per coloro i quali sono in cerca di ispirazione per il proprio branding e packaging, Lucia Pellegrini consiglia una passeggiata lungo la corsia delle birre “con quelle etichette colorate e invitanti, le texture della carta con i rilievi e i dettagli metallizzati, con opere d’arte disegnate sopra”.

Un impatto visivo che rapisce

Per il birrificio Beaverton More is More, un caleidoscopio di colori e immagini ricchissime di dettagli da scoprire e magari da collezionare tutte. Raccontano la loro identità al consumatore e non è impensabile che qualcuno le acquisti anche solo per arredare casa, e metterle sulla mensola della cucina. Un altro esempio è l’etichetta di un piccolo birrificio con uno slogan che mette subito in chiaro da dove viene e, in maniera autoironica, il risultato atteso del prodotto. Sempre di birra parliamo con linguaggi completamente diversi.

Eppure nell’ortofrutta le occasioni per raccontarsi non mancano! “Scorrete la sezione di breaking boxes per vedere qualche esempio di packaging che serve il brand e non è solo di supporto allo stoccaggio del prodotto”, invita la manager.

In questo momento di forte crisi dei consumi di ortofrutta possiamo accettare di spogliare i prodotti di una fondamentale parte della sua identità? “Nel nome del risparmio siamo disposti a cedere la parte che racconta l’identità del nostro prodotto al consumatore? Il packaging – conclude Lucia Pellegrini – non è solo protezione e conservazione, ma il veicolo necessario per trasmettere i nostri valori e quelli del nostro prodotto”.

In collaborazione con Bestack

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