Una collaborazione per promuovere la conoscenza del settore biologico nel Paese e tra gli operatori del mercato, attraverso la diffusione di dati e informazioni con particolare attenzione all’agroalimentare, alla cosmetica e alla zootecnia: è l’obiettivo del protocollo d’intesa firmato da AssoBio, associazione nazionale delle imprese di trasformazione e distribuzione dei prodotti biologici e Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, ente pubblico economico nazionale.
La partnership, sottoscritta dai presidenti Roberto Zanoni per AssoBio ed Enrico Corali per Ismea fino al 2022, prevede lo svolgimento di studi, indagini e analisi sul settore, accompagnati da eventi e seminari volti a valorizzare e presentare le attività e i risultati conseguiti dalle due entità nel loro impegno congiunto.
È la prima volta che Assobio e Ismea raggiungono un accordo simile.
Da un lato, il protocollo prevede che i due soggetti mettano reciprocamente a disposizione le informazioni di settore, del proprio network e il know how sui comparti di interesse, favorendo le più ampie convergenze e sinergie, attraverso lo scambio reciproco di dati e informazioni sull’attività istituzionale, tipica dei propri ambiti di competenza.
Dall’altro, Ismea si presterà a diffondere dati e analisi delle filiere biologiche o delle loro singole fasi e a fornire ad AssoBio materiale ed evidenze che si renderanno disponibili nel settore. L’accordo aggiunge un tassello importante all’articolato insieme di studi e ricerche per il monitoraggio sul biologico, che fa già capo all’associazione imprenditoriale.
“La ricerca di collaborazioni interistituzionali e del confronto con organizzazioni, enti e organismi che perseguano finalità convergenti con le nostre è uno dei mandati istitutivi di Assobio: in questo senso, l’intesa con un ente autorevole come Ismea consolida il ruolo dell’Associazione come polo attrattore di informazioni decisive sul biologico – osserva Zanoni – Il settore vivrà una fase di crescita senza precedenti in Europa nel prossimo decennio, favorita dalla strategia Fark to fork della Commissione europea. Disporre in modo organico e integrato di dati e informazioni raccolti dai più ascoltati osservatori a livello nazionale è diventata una necessità vitale: AssoBio si impegna a valorizzare questo prezioso patrimonio di know-how, talvolta disperso in mille rivoli e a integrarlo sempre più nelle proprie attività istituzionali, a supporto dei nostri associati, di oculate scelte di investimento e della competitività del sistema-Paese nell’intero comparto agroalimentare”.
Fonte: Assobio