Arrivano i primi dati sulle vendite di ortofrutta biologica nel 2016 e superano le più rosee aspettative. Secondo i dati forniti da AssoBio, disponibili al momento sulle vendite della Gdo e relativi al prodotto a peso imposto, nel 2016 la crescita media dell’ortofrutta ha sfiorato il 27%.
«L’andamento è estremamente positivo praticamente per tutte le referenze» spiega Roberto Pinton, segretario dell’associazione nazionale che riunisce circa 80 aziende operanti nella trasformazione e distribuzione di prodotti biologici e naturali.
Bene IV gamma e agrumi. L’inserimento della lattuga premiante
Lo scorso anno l’ortofrutta ha registrato performance «assai brillanti per la IV gamma, con un incremento del 36%, gli agrumi, con arance +43%, limoni +30% e mele, +33%». spiega Pinton. Ma l’aumento più significativo spetta alla lattuga, +383%, incremento che ha una ragione precisa: «non si tratta, evidentemente, di un aumento di consumi della stessa base di acquirenti, ma dell’aumento della platea di consumatori conseguente all’inserimento del prodotto nell’assortimento delle catene». L’inserimento del prodotto biologico nelle catene della grande distribuzione, infatti, «non serve solo a migliorare il profilo dell’insegna, ma risponde a un’inequivocabile domanda del consumatore, che si traduce in battute di cassa».
Sulla base delle stime che Assobio realizza ogni anno con Nomisma, su una base campionaria di oltre 100 aziende significative, l’ortofrutta pesa per il 18% dell’export totale di prodotti biologici. «Parliamo di un valore superiore a 300 milioni nel 2015, prevalentemente in ambito UE e in particolare in Germania, Francia (in ambedue i Paesi imprese italiane hanno proprie filiali), Benelux, Scandinavia e Austria».
Canale specializzato, difficile avere dati certi
Il mercato interno di prodotti biologici è un universo sempre più variegato e avere il polso preciso della situazione sulle vendite non è semplice. «Conosciamo l’andamento delle vendite nella grande distribuzione ma ci mancano quelle nel canale specializzato, che in Italia pesa più che altrove, con oltre 1.200 punti vendita, 350 dei quali a dimensione supermercato». Il canale specializzato vede un grande player, EcorNaturaSì, con circa 250 punti vendita tra quelli diretti e in franchising e follower come Bio-bottega (18 pdv), Piacere Terra (vedi nostro articolo) (14 pdv), Bio c’ bon (13 pdv nell’area milanese). «Per il resto – spiega Pinton – si tratta, sostanzialmente, di indipendenti con non più di due o tre pdv e le vendite del canale non sono rilevate da Nielsen o IRI».