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Fri-El Green House accelera: nuove serre e nuovi prodotti

Le referenze: non solo pomodori, ma anche cetrioli, cetrioli snack, melanzane e piccoli frutti. Transizione energetica entro il 2026

Ostellato 1 , serra in vetro a ciclo estivo; Ostellato 2, serra in vetro a ciclo invernale illuminata a Led; Ostellato 3, serra in vetro a ciclo invernale illuminata a Led; Ostellato 4, serra in vetro a ciclo invernale illuminata a Led. Dal 2015 al 2024 quella di Fr-El Green House – azienda pioniera in Italia e leader nella produzione di pomodori a marchio H2orto – è stata una escalation senza sosta.

Escalation che sembra non terminerà neppure nei prossimi anni, se si ascoltano le parole dell’amministratore delegato, Florian Gostner: “Fri-El Green House è nata nel 2015. Cercavamo un modo intelligente ed ecosostenibile per non disperdere il calore generato dalle nostre centrali elettriche a biogas e siamo certi di averlo trovato: affiancare ai nostri impianti delle serre tecnologiche per la produzione di pomodori”.

“Siamo partiti nel 2015 con una superficie di 1,5 ettari e ci siamo estesi negli anni fino a contare nel 2022 31,1 ettari di serre. Dal 2015 a oggi il fatturato è stato in forte aumento e ciò è dovuto alla crescita continua della superficie produttiva e al passaggio da prodotti di massa a prodotti premium (pomodoro a grappolo premium, pomodoro cocktail e miniplum Strabena). Dai 13 milioni di fatturato del 2020 siamo arrivati a stimare per il 2024 un valore di 40 milioni  e una produzione di pomodori pari a 14.700 tonnellate”.

“Vogliamo diventare indipendenti dai combustibili fossili e rendere il bilancio di CO2 pari a zero dal punto di vista energetico – aggiunge – La nostra imminente sfida è il raggiungimento della transizione energetica entro il 2026. Stiamo lavorando su più fronti e progetti per raggiungere l’obiettivo dell’impatto zero”.

Da sinistra: Davide D’Ignoto (sales manager Italy), Giulia Bozzoli (head grower), Florian Gostner (Ad) e Sandra Gostner (procurement manager) (Credits: Sandro Bolognesi)

Passo dopo passo l’impatto zero

Non è tutto, a maggio inizierà la costruzione di un impianto fotovoltaico galleggiante da 3,5 Megawatt nei bacini di stoccaggio dell’acqua piovana adiacenti alle serre. “A fine 2024/inizio 2025 realizzeremo la costruzione di 19 Megawatt di fotovoltaico, con il recupero delle acque piovane e l’accumulo in riserve dedicate, in bacini di stoccaggio d’acqua adiacenti alle serre – spiega l’Ad – Con questo impianto garantiremo all’azienda indipendenza idrica. Nel 2025 realizzeremo la conversione degli impianti da biogas a biometano con recupero della CO2 per la concimazione carbonica delle piante”.

“Entro la fine del 2026 disporremo di un impianto geotermico a media entalpia a ciclo chiuso, che consentirà di poter coltivare la risorsa geotermica senza alcun tipo di emissione in atmosfera e di reiniettare tutta la risorsa nel serbatoio geotermico di origine. Con la realizzazione di questo progetto Fri-El Green House raggiungerà la transizione energetica. L’energia termica prodotta non sarà utilizzata solo dalla nostra azienda ma sarà destinata anche alla zona industriale Sipro. Inoltre l‘energia elettrica non utilizzata verrà emessa in rete garantendo così energia sostenibile e rinnovabile”.

Entro il 2026/2027 la costruzione del nuovo complesso di serre idroponiche

“La coltivazione idroponica è una delle poche tecnologie di coltivazione con meno esposizione climatica e minimizza la superficie, massimizzando la raccolta in termini produttivi. Con la coltivazione idroponica c’è risparmio idrico, risparmio di superficie e di fertilizzanti. Altri vantaggi di questa coltivazione sono legati assenza dell’inquinamento delle falde grazie al non utilizzo di diserbanti e di glifosati. Garantisce qualità e quantità constante e programmabile del prodotto. Fornisce garanzia della sicurezza alimentare per via dei sistemi innovativi di tracciabilità del prodotto”, osserva Florian Gostner.

(Credits: Sandro Bolognesi)

Insomma, un sito produttivo in continuo ampliamento, 30 ettari di serre idroponiche di ultima generazione in grado di fornire pomodori 365 giorni l’anno e tanta, tanta innovazione. Quella che sta attenta all’ambiente: le serre in vetro evitano l’impiego di plastiche di copertura; gli impianti Led integrano la luce naturale con la massima efficienza energetica. Senza dimenticare, appunto, il 70% in meno di superficie impeigata rispetto alle coltivazioni tradizionali; zero diserbanti; 70% in meno di acqua; recupero dell’acqua piovana; utilizzo di energia da fonti rinnovabili. Il prossimo step? Il raggiungimento della transizione energetica.

Entro il 2028, le serre saranno raddoppiate, come le superfici: 60 ettari. E ci sarà spazio per altre colture: dai peperoni alle melanzane, dalle fragole ai piccoli frutti.

H2orto: Bontà sostenibile al 100% italiana e 365 giorni l’anno

Il marchio H2orto contraddistingue un’azienda giovane, impegnata a coltivare il sogno di un futuro più buono e sostenibile. Sono oltre 500 i collaboratori (ma in estate si arriva a 600/700) di cui il 41% donne e con un’età media di 34 anni.

“I prodotti premium sono pomodoro ramato, pomodoro cocktail e miniplum Strabena – spiega Davide D’Ignoto, sales manager Italy Fri-El Green House – Da gennaio 2024 abbiamo inserito 10 ettari di cetriolo lungo olandese e di cetriolo snack secondo il metodo di coltivazione idroponica”.

Pomodoro Strabena (Credits: Sandro Bolognesi)

“Il cetriolo lungo, di tipo olandese ha una pezzatura di 350-400 grammi. La nostra intenzione è di venderlo filmato per il mercato italiano e sfuso per l’estero, perché siamo sicuri che una logistica adeguata permetterà di giungere nei punti vendita senza problemi e con ancora una vita a scaffale adeguata. Il mini cetriolo è lungo circa 10 centimetri ha un peso medio di 40 grammi e viene proposto in confezioni da 200 grammi. La produzione inizialmente sarà su tremila metri quadrati, sfruttando sempre tecniche idroponiche. La nostra idea è quella di differenziarci e non puntare solo sui pomodori, che rimangono ad ogni modo il nostro prodotto di punta”.

“Grazie alla coltivazione nelle serre – aggiunge – i nostri prodotti sono sempre disponibili sul mercato presso le principali catene della grande distribuzione in Italia, Austria e Germania. Tutto questo rende l’azienda un caso unico in Italia e garantisce ai propri rivenditori una continuità nelle forniture senza perdere di vista la qualità e la sostenibilità dei prodotti”.

“Il bilancio delle vendite è positivo, ma siamo sempre pronti ad accogliere nuove sfide e a migliorare. Già da questo 2024 ci attendiamo una crescita importante in termini di produzione e fatturato. Un elemento importante è perseguire la strada del confezionamento del 100% della produzione, questo ci consentirà di valorizzare ancor di più la certificazione del nickel free e diminuire gli sfridi per le catene della gdo”.

“Alla luce della forte richiesta da parte del mercato italiano, poi, abbiamo deciso di triplicare la superficie dedicata alla coltivazione di Strabena, grazie ai trapianti effettuati a gennaio 2024 siamo riusciti a raggiungere nel mese di marzo 2024 i risultati pianificati”, conclude Davide D’Ignoto.

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