Con delibera n° 2362 della giunta autonoma della provincia di Trento del 18 dicembre ora c’è l’ufficialità. Il riconoscimento di Organizzazione di Produttori (OP) al Consorzio Valli Trentine viene ufficialmente revocato. La decisione arriva in seguito a quanto emerso dalle indagini condotte dalla Guardia di Finanza sull’attività della cooperativa Sft di Aldeno lo scorso luglio.
Molti soci della cooperativa, infatti, qualificati come conferitori, erano in realtà veri e propri fornitori. Secondo i verbali della Guardia di Finanza questi approvvigionamenti avevano consentito di aumentare il volume della produzione commercializzata (VPC) per arrivare alla soglia minima di 20 milioni di euro, necessaria per essere riconosciuti come OP e poter accedere ai contributi comunitari.
Le controdeduzioni portate dallo studio legale del Consorzio Valli Trentine secondo la giunta sono risultati “insufficienti a chiarire sia le risultanze dell’attività tecnica di intercettazione, sia la documentazione acquisita in sede di indagine dalla Guardia di Finanza, la quale evidenzia che parte del prodotto ortofrutticolo veniva venduto, e non conferito, tramite mediatore commerciale alla Cooperativa S.f.t. s.c.a.”. Niente archiviazione del procedimento, quindi, e fine della OP Consorzio Valli Trentine e contestualmente “annullamento dei Piani Operativi relativi agli anni 2014 e 2015”.
Nata nel novembre del 2013 dopo la separazione della cooperativa Sft dal Consorzio La Trentina, e insieme ad altri sei produttori, l’OP guidata dal presidente Mauro Coser e dal direttore Armando Paoli rappresentava il cosiddetto “Terzo Polo” delle mele della regione dopo Melinda e, appunto, La Trentina.
Le indagini della Guardia di Finanza hanno portato alla richiesta di rinvio a giudizio dei due dirigenti di Sft: Paoli si è recentemente dimesso, mentre Coser probabilmente, secondo quanto riporta anche il quotidiano l’Adige, lascerà a marzo dopo l’assemblea della cooperativa di Trento. Sft, a luglio di quest’anno, è entrata a far parte del colosso cesenate Apofruit con un piano che prevede la commercializzazione delle mele biologiche trentine della cooperativa sotto il marchio Almaverde Bio.