Può una macchina sostituire il lavoro dell’uomo nel processo di piantumazione delle cipolle? È a questo interrogativo che punta a rispondere il progetto Psr Puglia 2014/20 “Cipomar – Innovazioni per il miglioramento produttivo della Cipolla di Margherita Igp”, finanziato dalla Regione Puglia. Ed è con questo obbiettivo che si sono svolte nelle scorse settimane sugli arenili di Margherita di Savoia le prime prove di trapianto meccanico delle cipolle.
Il trapianto manuale delle cipolle avviene con l’inserimento delle piantine una per una nella sabbia, utilizzando solo le dita per praticarvi un foro, a ritmi e velocità incredibili. “Un gesto bello a vedersi ma faticoso – commenta il presidente del Consorzio Giuseppe Castiglione – che non potrà andare avanti per molto a causa della mancanza di turn over, cioè della sostituzione dei lavoratori anziani con i giovani”.
Numerosa la partecipazione di piccoli produttori, incuriositi dalla novità ma anche scettici sulla effettiva possibilità della macchina di sostituire l’opera umana. “Scetticismo che ha lasciato subito spazio alla meraviglia nel constatare che la macchina ha realmente inserito nella sabbia le piantine di cipolle, tutte ben allineate – racconta Castiglione – Il tecnico della Ferrari , azienda produttrice della macchina, si è confrontato con i produttori, che hanno evidenziato quelli che a loro avviso sono i principali difetti della macchina, a partire dalla distanza tra una piantina e l’altra (inferiore nel trapianto manuale rispetto a quello realizzato con la macchina) fino all’appunto sull’eccessivo terreno sacrificato per poter far transitare il trattore”.
“Critiche costruttive che a parere del tecnico possono essere superate apportando alcune modifiche alla macchina – spiega il presidente del Consorzio – Terminata la piantumazione con macchina dei campi messi a disposizione, rimane la convinzione che siamo abbastanza vicini alla realizzazione dell’obiettivo tecnico, ma rimane ancora da verificare la convenienza economica e la velocità di trapianto della cipolla”. Macchina-uomo, per ora la sfida continua.
Il progetto prevede diverse attività e la partecipazione di diversi partner. In questa fase i protagonisti sono stati il Dipartimento di Scienze agrarie, alimenti, risorse naturali e ingegneria (Dafne) – Università di Foggia, nella figura del docente Roberto Romaniello, presenti i proff. Giulia Conversa, Antonio Elia, Francesco Lops, dal Consorzio della Cipolla Bianca di Margherita Igp e il suo agronomo Ruggiero Piazzolla, le aziende Nuova Agricoltura e Frontino Ortofrutticoli che hanno fornito terreni e manodopera), “Ferrari” di Modena, la ditta rivenditrice Faretra di Orta Nova.
La Cipolla Bianca di Margherita Igp è una varietà locale che viene prodotta in terreni sabbioso tra il mare Adriatico e le Saline di Margherita di Savoia, a sud del Gargano. In particolare, habitat degli “arenili” in prossimità di una zona di elevato interesse ambientale, e le tecniche di produzione prevalentemente manuali, danno vita a questa cipolla, dalle peculiari qualità alimentari, espressione della biodiversità orticola pugliese. Al consorzio, riconosciuto nel 2016, partecipano venti aziende di piccoli produttori, due cooperative di produzione, quattro aziende di confezionamento.
Fonte: Cipolla Bianca di Margherita Igp