Il Centro di sperimentazione Laimburg, l’Università di Trento e la Fondazione Edmund Mach hanno indagato in uno studio congiunto i componenti rilevanti per la salute presenti in 22 varietà di mele. Varietà che sono state coltivate alle stesse condizioni nei campi sperimentali di Laimburg: cinque sono antiche varietà, 12 sono cultivar disponibili sul mercato e cinque sono a polpa rossa.
Studiati i polifenoli e gli antiossidanti
“Nel nostro studio abbiamo esaminato nuove varietà di mele per la futura coltivazione e vendita in Alto Adige – spiega Michael Oberhuber, direttore del Centro di sperimentazione Laimburg – I nostri risultati dimostrano che possiamo utilizzare il profilo metabolico delle mele per valutare la qualità dei frutti per i programmi di selezione varietale o per l’identificazione di nuove varietà di mele particolarmente preziose per la nostra alimentazione”.
“Tra le varietà di mele esaminate nello studio, alcune varietà a polpa rossa si sono dimostrate essere un’opzione promettente, in quanto contengono importanti ingredienti salutari. Queste varietà potrebbero svilupparsi nei functional food”, aggiunge Peter Robatscher, responsabile del Laboratorio per aromi e metaboliti del Centro di sperimentazione Laimburg.
Varietà di mela a polpa rossa: abbiamo trovato i nuovi functional food?
I risultati dello studio sono stati pubblicati sulla rivista scientifica internazionale “Metabolites”. Primo autore dello studio è Adriana Teresa Ceci, dottoranda al Dipartimento di scienze biomolecolari dell’Università di Trento. L’analisi e l’interpretazione dei dati è stata fatta in collaborazione con Fulvio Mattivi, professore dell’Università di Trento, e Pietro Franceschi della Fondazione Edmund Mach di San Michele all’Adige.
“Abbiamo scoperto che la concentrazione di composti polifenolici nelle varietà commerciali e a polpa rossa varia significativamente rispetto a quella delle varietà antiche – spiega Ceci – In particolare, alcune varietà di mele a polpa rossa avevano una concentrazione più significativa di antociani e allo stesso tempo un alto contenuto di altre classi polifenoliche nella polpa (molte classi di polifenoli, come le antocianine, sono ritenute in grado di avere effetti antinfiammatori o di prevenzione del cancro, ndr). Inoltre, abbiamo trovato notevoli livelli di antociani totali nella parte di buccia esposta al sole”.
I risultati dello studio suggeriscono, quindi, che il frutto dovrebbe essere mangiato per intero, compresa la buccia, e che le varietà di mele a polpa rossa potrebbero essere utilizzate come cosiddetto alimento funzionale, ovvero come un cibo che soddisfa i criteri di una dieta sana, promuove il benessere dell’organismo e contrasta i processi degenerativi del corpo umano.