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Dai mercati: ripresa di melanzane e zucchine. Arriva l’uva spagnola

mercato ortofrutta

Da Milano a Bari gli agrumi non decollano, prezzi modesti per arance Navel e clementine mentre si aspetta il Tarocco

Nei mercati persiste il riflusso dei consumi e sono esili le attese di vendita su Natale e dintorni. Il termometro dei mercati ortofrutticoli registra l’andamento negativo. Sui prodotti: gli agrumi si vendono ma senza grandi corse e a prezzi moderati. L’uva di fine stagione tiene e arriva dalla Spagna la varietà Aledo. Riprendono valore melanzane, zucchine  e peperoni, mentre c’è abbondanza di pomodoro marocchino a buon prezzo. Buon andamento per i carciofi sardi e pugliesi.

A Milano il calo delle vendite tocca il 30%

Nella capitale economica l’area rossa, lo smart working, la cancellazione di fiere, eventi, convegni, ovvero la stasi del terziario post-industriale, sta rallentando i consumi alimentari. Non era successo nel primo lockdown. Nella filiera ortofrutta del mercato per Bruno Barcella di Ago Fedagro Milano la discesa dei numeri diventa rilevante: “A  novembre registriamo un calo che va dal 20 al 30 %  che deriva oltre che dalle conseguenze della pandemia dal clima che ha allungato i tempi di raccolta in campo aperto con le relative sovrapposizioni di prodotto”.

Il prezzo degli agrumi non sale

C’erano delle attese sugli agrumi? “Ci aspettavamo una variazione, ma la merce non manca ovvero c’è  abbondanza e non si è verificato un cambio sulle vendite e sui prezzi nonostante il brutto tempo in Sicilia e in Spagna“. Passiamo ai prezzi: “Le arance, a parte le pezzature più grandi, vanno da  0,60 e 0,70 e le  clementine da 0,40  a 0,60. Per l’uva è iniziata la campagna della spagnola Aledo che quota sui 2 euro per l’extra e fino a 1,50 per la standard“. L’andamento degli ortaggi? “Sui carciofi c’è un discreto interesse, ma è una nicchia i volumi si fanno con altri prodotti. Il pomodoro: c’è poco prodotto dalla Sicilia e tanto Marocco che va da 0,60 a 0,70“.

A Verona in ripresa zucchine e peperoni e bene l’uva di qualità

A Verona l’andamento commerciale è lento, ma si osserva un rialzo per il prezzo di alcuni prodotti. La fotografia sui flussi del mercato veneto è firmata dall’ispettore del sito commerciale Marco Benedetti: “Non registriamo grossi scambi a livello generale e rileviamo un aumento di prezzo per  alcuni prodotti come le zucchine e i peperoni. Le prime  quotano da 1 euro a  1,20 per l’origine Sicilia, mentre quelle di Fondi vanno da 1,30 a 1,50, un risveglio anche per  le melanzane siciliane che stanno intorno all’1,30.  Stesso andamento per i  peperoni rossi e gialli che vanno  da 1,30 a 1,70″. C’è attenzione per i carciofi: “Un discreto incremento di prezzo per il Violetto pugliese che arriva fino a 0,70, stesso discorso per il Thema sardo  e qui i prezzi oscillano da 0,40 fino  a 0,65″.

Le castagne: “Il prodotto più penalizzato”

Sul fronte frutta continua l’andamento regolare di mele e pere, mentre per le arance siamo nel pieno della campagna dei Navel: “Qui si spazia  da 0,90 a 1,10 euro con un buon calibro mentre quelli più piccoli non vanno oltre 0,60/0,70 euro”. Il Tarocco? “Si hanno i primi scarichi, ma siamo veramente all’inizio e c’è la qualità tutta da decifrare – sottolinea Benedetti -. Attendiamo gli sviluppi e le prime vendite. Sui prezzi  siamo da 0,70 a 1,10 euro mentre per le pezzature maggiori  arriviamo fino a 1,40“.  Si valorizza in finale di stagione l’uva: “Le varietà di qualità hanno un buon prezzo e l’extra arriva fino a 2,20 euro. In particolare prodotto pugliese”. Il 2020 non è anno di castagne: “Non se ne vendono grosse quantità, il prodotto è soprattutto piemontese, laziale e campano, e forse è l’articolo più penalizzato della stagione. Ha subito la cancellazione delle sagre e di tutte quelle manifestazioni  dove si vendeva e si consumava”.  Chiudiamo con il kiwi: “Siamo alle prime battute, ancora quantità limitate, si è pagato bene in campagna e le prime quotazioni vanno da 1,40 a 1,70”.

A Bari buon consumo dei carciofi locali

“Pochi sussulti, soffriamo rispetto all’anno scorso”. Siamo a Bari e le parole sono di Pino Lucatorto, presidente di Fedagro Bari.  Sul fronte agrumi c’è la Navel: “Le quotazioni oscillano da  0,70 a 1 euro mentre con le  clementine  si arriva fino a  1,30. Con il Tarocco non abbiamo ancora iniziato”.  Un articolo con un buon consumo sono i  carciofi: “Sono arrivati quelli di Brindisi e di Foggia, sono abbastanza richiesti nonostante il ritardo per il clima e il prezzo parte da 0,40 euro. Per le pere dell’Emilia Romagna  e mele del Trentino i consumi sono discreti, le Golden vanno da 1,15 a 1,35″. Apriamo il capitolo ortaggi dove nella piazza pugliese i prezzi sono in calo: “Siamo in discesa con le zucchine dove si  ha  una oscillazione tra 0,60 e 0,80 per il prodotto siciliano mentre per le  melanzane  siamo intorno a  1,20 mentre sul pomodoro abbiamo 1,80 euro per il  Ciliegino”.

Padova risalgono zucchine e melanzane

Roberto Boscolo, presidente dei grossisti Fedagro, usa la sintesi per l’andamento generale del mercato padovano:  “Siamo in fase negativa,  continua l’onda lunga di ottobre e novembre, mesi poco effervescenti e per le festività non si hanno grosse aspettative.  Sui prodotti registriamo il prezzo in salita delle melanzane da 1,30 e 1,50 e delle  zucchine che oscillano da 1,20 a 1,30 mentre i peperoni sono aumentati: da 1,80 a 2 euro. Sono invece  ferme le insalate“. Sul versante frutta? “Con mele e pere c’è poco movimento, per  l’uva l’attenzione si è spostata verso la spagnola Aledo con una quotazione che va da 1,50  a 1,80 euro. Sulle  clementine c’è mancanza di merce ma purtroppo non si vede una corsa all’acquisto. Le arance sono presenti con le Navel, richiesta non esaltante e il prezzo va da un 1 a 1,10 e sta per arrivare per il Tarocco“.

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