Martedì 16 giugno è partita, con il piede giusto, la campagna del melone retato della Primo Sole, l’Organizzazione di produttori del Metapontino che conta 30 soci: “Abbiamo fatto i primi stacchi e siamo soddisfatti – esordisce Rosangela Appio, responsabile commerciale – Qualità e volumi sono in linea con le aspettative, il tenore zuccherino dei frutti è alto, oscilla tra i 14 e i 16 gradi Brix“.
La campagna del retato andrà avanti fino alla metà di settembre e, da luglio, sarà affiancata da quella del melone gialletto e, anche, dell’anguria. Per quest’ultima, in particolare, quest’anno c’è una novità.
Il prodotto c’è, si spera nei consumi
Sono quattro i produttori di Primo Sole che coltivano melone retato, per un totale di 30 ettari tra serra e pieno campo (sono invece 60 gli ettari tra retato e gialletto). Per il retato, si tratta di un volume produttivo pari a 1.200 tonnellate, tutte conferite alla Gdo. Come spiega Appio, la stagione sembra essere propizia, i temporali pomeridiani di questi giorni non destano allarmi. A preoccupare, semmai, è il maltempo al nord, che non stimola il consumo di melone. Proprio in questi giorni, poi, il Mantovano, come del resto tutte le altre aree produttive, sono nel pieno delle attività e pertanto i meloni sono tutt’altro che una rarità.
A rimetterci, quanto l’offerta è tanta e la domanda è poca, sono i prezzi: “Nel giro di due settimane il prezzo del melone si è dimezzato – spiega la responsabile commerciale – Se fino a 15 giorni fa oscillava tra 1,80 e 2 euro il chilo, ora siamo tra gli 0,80 e l’euro“. Lo scorso anno, ricorda Rosangela Appio, nella stessa settimana, la 25esima dell’anno, i prezzi erano praticamente doppi. Quest’anno risaliranno? “Il prezzo dipende dalla Gdo – risponde – ma anche dalla legge del mercato. Nei prossimi giorni tornerà il caldo in tutt’Italia, di conseguenza dovrebbero aumentare anche i consumi e, dunque, domanda e offerta si dovrebbero riequilibrare. E anche il prezzo dovrebbe tornare equo“.
Gli effetti della pandemia sul canale Horeca
Secondo Rosangela Appio, la contrazione dei consumi del melone è pertanto momentanea, legata all’andamento climatico e non deriverebbe da un cambiamento delle abitudini del consumatore causato dalla pandemia. L’emergenza sanitaria, se ha inciso, lo ha fatto in minima parte, e in un canale ben preciso: “Il consumatore, a mio avviso, durante il lockdown ha imparato ad acquistare – spiega Appio – L’ortofrutta è diventata centrale e non credo sarà sacrificata. Certo, sulla frutta estiva, e quindi anche sul melone, pesano i consumi legati all’Horeca, che quest’anno, almeno per ora, ha subito il colpo”.
L’anguria si fa mini
A luglio, più o meno verso metà mese, inizierà anche la campagna del melone gialletto e dell’anguria. Al momento è presto per fare previsioni, ma non per annunciare un’inversione di rotta: “L’anguria grande, che abbiamo sempre prodotto, sta perdendo mercato – conclude Appio – Soprattutto al nord è poco apprezzata e, pertanto, quest’anno lanciamo la mini anguria“. Tutti i dieci ettari sono stati così convertiti: l’anguria grande, da Primo Sole, esce di scena.