La fauna selvatica sta creando grandi problemi a diverse colture della campagna piemontese, tra cui le nocciole. A denunciarlo è Coldiretti Torino, che tramite il suo presidente Fabrizio Galliati rileva: “Nel mese di settembre 2017 il numero di domande degli agricoltori per danni da fauna selvatica alle coltivazioni ha già raggiunto quelle presentate in tutto il 2016. Questo ci dicono i dati raccolti da Coldiretti nell’area di tutto il chivassese. Rispetto al 2016, nell’anno in corso, i danni denunciati sino a oggi sono aumentati in modo significativo: del 40% per il mais, del 23% per l’orzo, del 86% per le nocciole e del 50% per l’arboricoltura. E i dati del chivassese sono uno specchio di quanto sta avvenendo nei campi di tutta la provincia torinese: infatti numeri non diversi arrivano dagli agricoltori di tutta la provincia”.
Il direttore di Coldiretti Torino, Michele Mellano, ha aggiunto: «Questo significa che l’emergenza cinghiali e selvatici si conferma in tutta la sua gravità. E il numero di domande aumenta nonostante il limite imposto dalla normativa de minimis che blocca i risarcimenti a quota 15.000 euro nel triennio. Tutto ciò, troppo spesso, è diretta conseguenza del contenimento non ancora sufficiente degli ungulati. Finora, non si evidenziano ancora effetti significativi sulla riduzione della popolazione degli ungulati e, come se non bastasse, gli agricoltori continuano sempre a essere risarciti con tempi troppo lunghi”.
Il presidente Galliati ha quindi concluso: “Alla luce dell’oggettivo e significativo aumento del numero di denunce per danni da fauna selvatica per le colture, gli agricoltori chiedono agli enti preposti di procedere celermente con le operazioni di contenimento e gli abbattimenti”.