Con l’avvento della stagione autunnale torna a farsi sentire anche in Italia il problema della cimice asiatica, che può creare come noto seri danni anche alle nocciole. Alberto Cirio (nella foto), membro della Commissione agricoltura del Parlamento europeo, ha quindi chiesto nei giorni scorsi “interventi mirati” per contrastare questo insetto molto dannoso.
“Negli ultimi cinque anni – spiega Cirio – la cimice asiatica si è diffusa in modo esponenziale in diverse parti d’Italia e in particolare in Piemonte, dove sta provocando gravi danni sulla frutta e sulle oleaginose, in particolare sul nocciolo. Chiediamo all’Unione europea interventi mirati per contrastare il fenomeno che sta compromettendo molte produzioni.
Tra le richieste all’Unione Europea si chiede anche la possibilità di importare un insetto, il trussolcus halyomorph, che in alcuni paesi fa da antagonista naturale alla cimice asiatica.
“Si tratta di un imenottero parassitoide – continua Cirio – che deposita le proprie uova in quelle della cimice e si nutre di esse. Dal momento che l’utilizzo dei prodotti chimici attualmente in commercio si è rivelato inefficace, servono fondi per la ricerca finalizzata a nuovi prodotti e, parallelamente, bisogna investire su metodi naturali. Il trussolcus halyomorph, in paesi come l’Oregon, ha portato buoni risultati sulle nocciole. Purtroppo oggi le normative europee vietano l’importazione di questo parassita, che però è un parassita “buono”. L’insetto in questione, infatti, è strettamente legato alla cimice e non produce danni diretti o collaterali all’ambiente. Chiediamo quindi al Commissario Ue all’Agricoltura una deroga immediata per consentirne l’ingresso in Europa”.