Anche quest’anno, in Sicilia, prosegue la lotta biologica per preservare le castagne dell’isola dall’attacco del cinipide galligeno, l’insetto originario della Cina che, negli ultimi quindi anni, è stato responsabile della distruzione di interi castagneti in tutta Italia.
A renderlo noto è l’assessorato all’agricoltura della Regione Siciliana, che spiega: “I primi lanci di Torymus sinensis furono eseguiti a fine aprile 2011 grazie a un’iniziativa di Santi Longo del Dipartimento Gesa dell’Università di Catania, che acquisì alcune decine di esemplari dell’antagonista dal Disafa dell’Università di Torino. Il monumentale “castagno dei 100 cavalli” fu uno dei siti di avvio della lotta biologica al cinipide. Nel triennio 2012-14 la Regione, tramite il Servizio Fitosanitario Regionale, aderendo al programma nazionale, ha beneficiato di alcuni lanci di Torymus sinensis nell’ambito del progetto Bioinfocast del Mipaaf, ma dal 2014 l’assessorato all’Agricoltura e Sviluppo Rurale ha sviluppato con proprie risorse il programma di rilasci dell’insetto antagonista su tutto il territorio castanicolo siciliano.
Con i 200 rilasci effettuati nel 2017, sono all’incirca 700 i lanci inoculativi dell’insetto utile effettuati in Sicilia, per un complessivo di oltre 120.000 esemplari, distribuiti capillarmente sul territorio dell’Etna, sui Nebrodi e i Peloritani, e nelle aree castanicole di recente interessate ad infestazioni della Sicilia occidentale. L’insediamento del parassitoide è stabilmente avvenuto in Sicilia. A seguito delle attività di raccolta nei castagneti di alcune decine di migliaia di galle prelevate nei siti di pregressi rilasci…si è osservato in oltre 30 siti tra Etna e Nebrodi l’insediamento dell’insetto utile; altresì si osserva un significativo ruolo di parassitoidi autoctoni”. Secondo gli esperti, saranno tuttavia necessari ancora alcuni anni per debellare completamente il problema cinipide anche in Sicilia.