Politiche agricole

Ue, 5.000 euro per agricoltore contro la crisi

Ok della Commissione Ue al pacchetto anti-Covid, ma interi settori restano scoperti. Le repliche di Prandini e Giansanti

Stati membri e Regioni potranno reindirizzare fino all’1% delle dotazioni dei Programmi di sviluppo rurale (Psr) per assegnare ad aziende agricole e imprese agroalimentari, fino a 5mila e 50mila euro rispettivamente. E’ una delle misure pubblicate oggi dalla Commissione Ue nell’ambito del pacchetto anticrisi per gli agricoltori alle prese con le conseguenze dell’epidemia di Covid-19. Gli Stati membri e le Regioni dovrebbero includere la misura nei loro Programmi di sviluppo rurale mediante una modifica, trasferendo fondi da altre misure entro il 31 dicembre 2020.

Il pacchetto, annunciato il 22 aprile, comprende anche un aiuto all’ammasso privato per latte in polvere, burro, formaggio, carni bovine e ovicaprine, per un ammontare stimato di quasi 80 milioni di euro; deroghe ai piani nazionali per vino, olio, apicoltura e distribuzione di alimenti nelle scuole; ma anche l’autorizzazione temporanea per le Organizzazioni di produttori di ortofrutta e di altri settori di introdurre misure anticrisi e gestirle in autonomia.

Per avere prestiti a interessi zero da 30mila euro

Via libera della Commissione Ue allo schema da 30 milioni di euro per sostenere le Pmi nel settore dell’agricoltura e della pesca colpite dall’emergenza coronavirus. Questo schema “consentirà la fornitura di prestiti a interessi zero fino a 30mila euro ad azienda, e le aiuterà a coprire i bisogni immediati di liquidità”, ha detto la vicepresidente esecutiva della Commissione, responsabile della Concorrenza, Margrethe Vestager.

Prandini a commissario Ue: “Rafforzare interventi”

L’Europa deve difendere la propria sovranità alimentare garantendo un budget adeguato alla Politica agricola comunitaria (Pac) per sostenere gli agricoltori e a non dipendere dall’estero per cibo e bevande che sono diventanti un elemento strategico per la ripresa economica dell’Ue. E’ quanto ha sostenuto il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, nel vertice bilaterale con il commissario europeo all’Agricoltura, Janusz Wojciechowski, in piena emergenza pandemia coronavirus che ha sconvolto i mercati agroalimentari mondiali.

“Ho rappresentato al commissario Wojciechowski la necessità di assicurare alla Pac le opportune risorse oggi e in futuro affinché – ha sottolineato Prandini – ci siano finanziamenti adeguati per le misure di mercato e strumenti rapidi e flessibili per rispondere a crisi come quella del coronavirus. Abbiamo evidenziato al commissario che le risorse appostate per i settori in crisi sono insufficienti e abbiamo altresì richiesto il riconoscimento dello stato di crisi anche per il comparto suinicolo e per i vitelli”.
“Abbiamo condiviso con il commissario – ha concluso Prandini – la centralità della strategia Farm to Fork in termini di visione per il futuro, dove costruire le basi per una maggiore trasparenza di mercato attraverso l’obbligo dell’origine con l’indicazione dello Stato membro a livello europeo e abbiamo apprezzato l’apertura a uno sviluppo sempre maggiore delle filiere corte come strumento per diminuire le distanza tra produttore e consumatore”.

Giansanti: “Ignorate esigenze delle produzioni mediterranee”

Provvedimenti inadeguati e carenti sotto il profilo finanziario. Inoltre, sono state ignorate le esigenze delle produzioni tipicamente mediterranee”. E’ decisamente negativo il commento del presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, sui regolamenti della Commissione europea, pubblicati oggi sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione, con i quali sono state disposte una serie di misure per supportare il settore agroalimentare alle prese con la pandemia Covid-19.

“Gli aiuti allo stoccaggio privato – sottolinea Giansanti – non riguardano il settore suinicolo. E non sono state mobilitate risorse finanziarie aggiuntive per il settore vitivinicolo, l’ortofrutta e l’olio d’oliva”. “Completamente ignorato – aggiunge il presidente di Confagricoltura – il comparto florovivaistico, per il quale alcuni Stati membri hanno sollecitato la concessione di aiuti straordinari commisurati alla perdita del reddito”.

“Per far fronte, nel 2014, alle conseguenze del blocco delle esportazioni agroalimentari della Ue sul mercato della Federazione Russa, fu disposta una spesa straordinaria di oltre un miliardo di euro. Ora, nel vivo di una crisi epocale, i fondi messi a disposizione del settore si attestano appena a 80 milioni“. Secondo Giansanti è indispensabile fare ricorso nell’immediato alla riserva di crisi già esistente, con una dotazione di circa 470 milioni di euro, e prevedere per l’anno venturo uno stanziamento eccezionale per i mercati agricoli nella nuova proposta sul quadro finanziario pluriennale dell’Unione che la Commissione Ue presenterà nei prossimi giorni. “Ci dobbiamo preparare ad affrontare con mezzi e strumenti adeguati una crisi che non sarà di breve durata – conclude Giansanti – Il corretto funzionamento della filiera agroalimentare è un interesse strategico per la collettività”.

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