«Vogliamo entrare nel reparto ortofrutta della Gdo, posizionandoci vicino alle mele sfuse». Sulla carta potrebbe sembrare una sfida, certamente non semplice, ma quanto meno non così complicata da affrontare. E invece, quanto meno in Italia, è una strada in salita, un percorso ancora tutto da costruire. Ne è consapevole Giampietro Perico, business unit manager di Vog Products, costola della famosa cooperativa di produttori altoatesini di mele, che si occupa della trasformazione di frutta sia per uso industriale così come di prodotti finiti come gli snack di mela freschi e i succhi. E all’interno di questa categoria troviamo anche il nuovo marchio Leni’s, lanciato sul mercato recentemente e che identifica non solo le confezioni di spicchi di mela, ma anche il succo di mela. «È un compito certamente difficile il nostro, dove è fondamentale sia la presentazione dei nostri prodotti alle catene della grande distribuzione, sia la comunicazione al consumatore finale».
Se negli Usa, il mercato degli snack di mela così come quello dei succhi, è certamente maturo e ha oramai conquistato il favore dei consumatori così come quello del retail piuttosto che del food service, in Italia è ancora una nicchia. «Sì, negli Stati Uniti consumare mela già tagliata a spicchi è oramai diventata un’abitudine. Da noi, invece, è presente una barriera psicologica già all’interno di chi opera nella distribuzione. E, infatti, sino ad oggi non è mai stato valorizzato come prodotto». Come fare? «Prima di tutto servono display di grande impatto posizionati proprio all’interno del reparto ortofrutta. In questo modo possiamo recuperare chi non mangia frutta perché non è tagliata». Quindi nuovi consumatori delle mele? «Sostanzialmente sì, anche se non è detto che le mele snack non possano attirare l’attenzione anche di una parte di coloro che già le acquistano abitualmente sfuse».