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L’Italia fa quadrato per fermare il coronavirus

Il Mipaaf attiva una task force. Federdistribuzione: nel weekend vendite +50%. Da Conad a Esselunga, da Coop a VéGé fino a Federalimentare ecco le reazioni

La ministra Teresa Bellanova ha attivato una Task Force per arginare l’emergenza legata ai focolai di coronavirus registrati in Lombardia e Veneto e definito un calendario di incontri (ieri sera il primo) con organizzazioni di settore, distribuzione, parti sociali, Regioni.

“Siamo consapevoli della delicatezza del momento e anche dello stato di ansia e legittima preoccupazione che attraversa il Paese, e in particolar modo alcuni territori – ha detto la ministra -. Allo stesso tempo, i cittadini devono sapere che come Governo siamo fortemente impegnati sulla tutela e salvaguardia della salute e, soprattutto, sul contenimento dei rischi. Discuteremo con le imprese e tutti i soggetti della filiera agroalimentare, distribuzione inclusa, per comprendere la strumentazione migliore da mettere in campo e le priorità da affrontare. Innanzitutto la salute dei cittadini, che mi sento comunque di rassicurare perché i nostri sistemi di controllo sono tra i migliori al mondo e i nostri prodotti sicuri, ma anche la tenuta del nostro sistema economico e produttivo, che deve essere considerata una priorità assoluta. Corriamo rischi non indifferenti che dobbiamo essere capaci, come Governo e come Paese, tutti insieme, di ridurre al minimo”.

Federdistribuzione, +50% delle vendite. Ed esplode l’e-commerce

Nei supermercati italiani, da ieri, è scattata la corsa all’incetta di prodotti alimentari e per l’igiene. La conferma arriva da Federdistribuzione, la federazione delle aziende della distribuzione moderna: “Il fenomeno della corsa agli acquisti è scattata un po’ ovunque da ieri, e dalle zone lombarde e venete dove c’è l’emergenza coronavirus, in queste ore si sta espandendo anche in altre regioni, a Roma e nel Mezzogiorno” riferisce Federdistribuzione, interpellata dall’Adnkronos. “Le vendite nei supermercati sono decollate, con punte fino al +50%“. La gente compra soprattutto prodotti secchi: pasta, pelati, latte, ma anche molti detersivi e prodotti per l’igiene personale e della casa come i disinfettanti e la candeggina. Si tratta di scorte di cui i magazzini sono pieni e delle quali non c’è rischio che finiscano, piuttosto gli addetti dovranno rifornire gli scaffali e la rotazione della merce va gestita a livello di logistica. In questo frangente poi, è letteralmente “esploso il ricorso all’e-commerce – fanno sapere da Federdistribuzione – non solo a Milano e dintorni, ma arrivano notizie di questo tipo da ogni parte d’Italia”.

Picchi di vendite del +50% confermati da Coop Italia che li ha registrati “a Milano e in Lombardia e, a scalare, sul resto del territorio nazionale” e che sottolinea come si stia provvedendo al rifornimento degli articoli maggiormente richiesti andati rapidamente in esaurimento, “anche se rimane difficoltà di approvvigionamento”, contando di poterli riavere in assortimento nei prossimi giorni”. I rifornimenti di merci sono “garantiti ovunque, con i magazzini che funzionano a pieno ritmo”.

Su Facebook, Esselunga ha informato la clientela che sta “provvedendo al costante rifornimento dei negozi e che non ci sono difficoltà di approvvigionamento dei prodotti”.

E, se Francesco Pugliese, Ad di Conad, twitta “la corsa all’accaparramento non srve. la Gdo è in grado di assicurare i generi di prima necessità in modo contionuo e regolare in tutta Italia”, Giorgio Santambrogio, Ad di Gruppo VéGé, commenta: “A nome di tutte le imprese di Gruppo VéGé, oltre 3.500 supermercati in tutta Italia, mi sento di poter rassicurare tutti che non sussistono problemi di scarsità di beni. Tutta la distribuzione è preparata, i magazzini sono pieni e il flusso logistico con i fornitori è nella norma. Il ripristino delle scorte, nonostante l’incremento delle vendite del 50%, è continuo e quindi occorre evitare scene di panico davanti agli scaffali nei supermercati. La corsa all’accaparramento, generato dalla notizia della diffusione del virus Covid-19, individuato in alcune nostre regioni, è priva di fondamento. In tutti i nostri punti di vendita, i prezzi dei prodotti di prima necessità sono rimasti inalterati e così rimarranno, anzi aumenteremo la pressione promozionale“.

Fida, nessun problema per le scorte di magazzino

“Nessun problema per le scorte di magazzino dei supermercati nel Lodigiano e nel Piacentino. Sono già state attivate consegne extra per rifornire i punti vendita”. E’ quanto assicura Donatella Prampolini, la vicepresidente di Confcommercio e numero uno della filiera alimentare (Confali) della confederazione, spiegando che “nel weekend sono stati messi sotto assedio e svuotati soprattutto i supermercati del Piacentino, ma abbiamo riorganizzato i turni e le risorse di personale per fare fronte all’emergenza anche per l’assenza obbligata dei dipendenti della zona rossa“.

Vacondio (Federalimentare): “A rischio settore manifatturiero”

“Il rischio di un blocco produttivo delle regioni del nord dopo l’allarme coronavirus potrebbe imporre una frenata al settore manifatturiero italiano, compreso quello alimentare”. Così Ivano Vacondio, presidente di Federalimentare, commenta le notizie relative alla “chiusura” delle regioni settentrionali del Paese. “È ancora presto per capire l’entità del problema – prosegue Vacondio – ma è chiaro che quanto sta accadendo potrebbe essere una scure capace di frenare il volano economico della parte più produttiva del Paese e il faticosissimo percorso di ripresa di cui ha bisogno tutto il sistema”.

“Il Pil della Lombardia e del Veneto insieme pesano sul Pil nazionale per il 32%. Se si aggiunge quello dell’Emilia Romagna, si arriva a una incidenza delle tre regioni pari al 41%. Una flessione anche solo dell’1% di Pil del 41% del Pil nazionale basterebbe a portare in rosso il Pil nazionale 2020 di circa il -0,2% o -0,3%”. A cadere nell’occhio del ciclone potrebbero essere anche le eccellenze alimentari e dunque tutto un settore che finora si è dimostrato in controtendenza al resto dell’industria”.

“Sul fronte dell’export 2018 dell’industria alimentare, la Lombardia e il Veneto portano la somma a una incidenza sull’export complessivo di settore pari al 36%. Se si aggiunge l’export del Veneto, la somma delle tre regioni raggiunge un’incidenza pari a oltre il 52% dell’export totale di settore. L’impatto a livello export di queste tre regioni potrebbe portare a una perdita di velocità complessiva ancora superiore a quella del Pil”, conclude Vacondio.

E Coldiretti garantisce i rifornimenti di frutta e verdura

”I rifornimenti di frutta e verdura sono garantiti dagli agricoltori in tutte le aree del Paese con i mercati generali all’ingrosso che hanno aperto e funzionano regolarmente, da Milano a Padova fino a Roma (vedi nostra notizia)”. Lo rende noto la Coldiretti in riferimento alla corsa agli acquisti che si sta verificando in supermercati e negozi. La crescente preoccupazione – sottolinea l’organizzazione agricola – sembra spingere molti a fare scorte con la sollecitazione delle autorità alla limitazione degli spostamenti per evitare la diffusione del contagio. Anche perché nelle aree già a rischio sono state adottate misure cautelative con la chiusura di negozi, centri commerciali e mercati all’aperto per evitare forme di aggregazione. Tra i prodotti più richiesti – conclude la Coldiretti – frutta, verdura e carne ma anche altri alimenti conservabili.

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