Potenzialmente ci sarebbero 800 ettari tra Rodi, Ischitella e Vico del Gargano per una produzione di circa 20 quintali all’anno. Arance e limoni del Gargano, prodotti IGP, nonostante l’originalità, dovuta alla presenza dei semi e alla tardività del raccolto, in vendita come regolamento europeo vuole non prima del 15 aprile, rimangono una nicchia, poco diffusa e conosciuta. Il consorzio locale, per ora, ha 42 iscritti, ma, secondo il presidente Alfredo Ricucci, non basta: «potrebbero essere molti, molti di più».
Qualche speranza per il rilancio, incrementando i volumi a marchio Igp e potenziando la comunicazione, come riporta l’edizione pugliese della Gazzetta del Mezzogiorno, potrebbe ora arrivare dal finanziamento di 300mila euro erogati dopo la partecipazione a un bando dell’ex Agensud. Nei progetti del consorzio, infatti, una importante campagna informativa per pubblicizzare il prodotto, la realizzazione di un vivaio, la sanificazione delle piante. E soprattutto una miglior remunerazione ai produttori: «Proponiamo ai produttori – continua Ricucci – prezzi vantaggiosi: 70-80 centesimi di euro al chilo contro i 20 centesimi di mercato attuali, purché vendano le loro arance e i loro limoni con il marchio Igp». Basterà per far sì che arance e limoni del Gargano non rimangano prodotti solo per intenditori?
Fonte foto: www.garganowebtravel.com