Le mele rosse attirano più di quelle verdi, così come la pasta al pomodoro più di quella al pesto, perché le tonalità di verde possono evocare quelle delle muffe. Allo stesso modo, il marrone nel cibo spesso viene associato a prodotti andati a male, mentre il giallo, che invece rallegra, attira l’attenzione. In un interessante articolo pubblicato su La Stampa viene affrontato il tema, non nuovo a dire il vero, circa l’importanza dei colori negli alimenti e nella presentazione del cibo: argomenti che esperti di marketing e pubblicitari in realtà conoscono molto bene, e da tempo, vista l’influenza delle nostre abitudini sulla totalità del nostro stile di vita. La novità, questa volta, è che è nato il primo database pubblico, quindi accessibile a chiunque, che racchiude al suo interno un’archivio di immagini che raccontano i processi psicologici che ci portano a scegliere un cibo piuttosto che un altro. Si chiama FRIDa ed è stato creato alla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati SISSA di Trieste all’interno del progetto FoodCAST. Accessibile a tutti, previa registrazione, e pubblicato sulla rivista Human Frontiers in Neuroscience, aiuterà la comunità internazionale di scienziati che studiano i comportamenti nei confronti della scelta del cibo.
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