Fragole: i dati del CSO

Nel 2012 le superfici crescono in tutta Italia

È tempo di fragole e dal CSO arrivano dati confortanti. Nel 2012, infatti, si rafforza la coltivazione di fragole che fa registrare un +4% rispetto all’anno precedente. Oltre l’80% della superficie è investita in  coltura protetta e il rimanente 18% in pieno campo; maggior peso quindi della coltura protetta, che cresce del 5% rispetto al 2011, a fronte di una sostanziale stabilità del pieno campo. In particolare si  evidenzia un rafforzamento della coltivazione in tutte le aree del sud Italia. Le stime indicano, infatti, una crescita della fragolicoltura in Campania che segna un +5% rispetto allo scorso anno, è boom in Basilicata con un +17%. In aumento la coltivazione anche in Sicilia e stabile in Calabria.

Al Nord Italia si conferma l’importanza della fragolicoltura veneta, in particolare dell’area veronese. Un 2012 in crescita  per le superfici a fragola nella provincia di Trento, mentre sembrano stabili nella provincia di Bolzano. Per l’Emilia Romagna, infine, si rileva  una sostanziale stabilità della coltivazione in coltura specializzata.

Per quanto riguarda l’evoluzione varietale  in Veneto si evidenzia la crescita progressiva della varietà Eva, seguita da Alba. In Emilia Romagna la varietà più coltivata è Alba, con il 48% degli impianti, seguita da Tecla a lunghissima distanza. Al sud la situazione varietale ha mostrato, negli ultimi anni, un certo dinamismo in particolare in Campania si è passati dalla varietà Camarosa, che solo 4 o 5 anni fa rappresentava il 70% degli impianti, alla varietà Candonga per giungere oggi al boom della varietà Sabrina con 28% degli impianti  e  Amiga con 18%. In Basilicata prevale invece  Candonga  con l’85% delle superfici investite ed in Calabria la cultivar principale è  Camarosa seguita da Rania.

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