Dopo un 2017 anomalo quest’anno la produzione di mele Marlene è tornata ad un raccolto di mele pieno e di qualità anche se le stime previste in agosto vanno comunque in parte ridimensionate. «Avevamo previsto ad agosto un raccolto di mele da tavola di 550mila tonnellate con un aumento del 17% sul 2017 – spiega Gerhard Dichgans, direttore del Consorzio VOG – dopo un’annata molto piccola i calibri ritornano nella media ma restano sotto le aspettative a causa dell’estate calda e in gran parte secca e su alcune varietà mancano le percentuali abituali dei calibri 80+. Per questa ragione non raggiungeremo le stime originarie e resteremo un 6%-8% sotto al volume totale stimato ad agosto».
In questi giorni i produttori del Consorzio altoatesino stanno ultimando il raccolto, mancano le ultimissime Fuji e gran parte del raccolto Cripps/Pink Lady ritardato dalle abbondanti piogge di inizio novembre. «Siamo contenti della qualità del conferimento – sottolinea Dichgans – le mele sono entrate in cella nel pieno rispetto delle finestre della raccolta e pensiamo di avere in prodotto con buona conservabilità e shelf-life».
Ottimi i risultati sul fronte delle mele biologiche che dopo un’annata scarsa sono di nuovo in crescita con 25mila tonnellate previste pari ad un aumento di circa il 50% rispetto al 2017. Tra le principali varietà bio spiccano Gala, Braeburn, Pinova/Evelina® e Cripps Pink/Pink Lady®. Buone le previsioni del Consorzio anche per le mele club con un incremento per Pink Lady®, Kanzi® e JazzTM, EnvyTM raggiunge un raccolto di 3mila tonnellate e si registra un primo raccolto di 300 tonnellate di YelloTM , che Vog inizierà a commercializzare assieme alle EnvyTM il 22 novembre.
Sul fronte della concorrenza europea secondo Dichgans le prospettive per i produttori italiani non sono così pessimistiche come molti produttori pensano. «Le stime di una produzione europea record di oltre 12,5 milioni di tonnellate hanno disseminato troppo pessimismo tra gli operatori – sottolinea – penso che i prezzi abbiano trovato ora una base sostenibile, mi aspetto all’inizio dell’anno nuovo una stabilizzazione. In relazione ai volumi record della Polonia, sono convinto che – una volta completato il raccolto e fatto la conta di quanto è entrato in celle frigorifere – lo stock di mele di qualità non sarà di molto maggiore alle altre annate, e tante mele saranno state dirottate giocoforza verso l’industria».