Il settore del juicing (estratti e centrifugati) e quello dei succhi e smoothie, rigorosamente “naturali” e senza zuccheri aggiunti, rappresenta una tendenza alimentare già presente da tempo un po’ in tutto il mondo e che da qualche anno ha preso decisamente spazio e notorietà anche in Italia. Oggi, infatti, imbattersi nel reparto ortofrutta nella scelta di più referenze appartenenti a questo segmento non è più una novità e il mercato si popola con sempre più frequenza di marchi e aziende.
L’ultima in ordine di tempo arriva dal Regno Unito e si chiama “innocent”. L’azienda, nata nel 1998, è sbarcata in Italia sia in Gdo che nel mercato dell’out-of-home a giugno di quest’anno. «Per ora siamo presenti in Esselunga, Carrefour e Pam Panorama e poi in Autogrill» ci ha spiegato un giovanissimo gruppo di collaboratori durante una presentazione di lancio che si è tenuta a Milano. E a breve la loro presenza non mancherà da Starbucks, come già avviene nel Regno Unito, appena la grande catena americana aprirà altri negozi a Milano.
Circa 450 collaboratori negli uffici di Amsterdam, Copenaghen, Dublino, Parigi, Milano, Madrid e Salisburgo, compresa la sede centrale di Londra (chiamata Fruit Towers), una capillare presenza in 15 paesi, compresa l’Italia new entry insieme alla Spagna, ma l’obiettivo è anche quello di guardare ad Oriente in un prossimo futuro.
Delle simpatiche e colorate bottigliette da 250 ml, la storia dei tre fondatori amanti del Jazz che intraprendono la loro avventura stampata nelle retroetichette – un po’ di sano storytelling non fa mai male – e per ora la scelta di 4 gusti per il mercato italiano a base in prevalenza di mango, kiwi, fragola e cocco, anche se in realtà all’interno di ognuno sono presenti almeno cinque diversi tipi di frutta. «Solo un mix di polpa e frutta, niente concentrati conservanti, acqua, coloranti o zuccheri aggiunti». La scelta dell’origine della frutta è guidata dal criterio “dove è meglio in quel momento”, quindi Italia, ma non solo ovviamente.
Non manca, infine, uno sguardo al tema della sostenibilità ambientale, sempre più ricercato dai consumatori: la frutta che viene utilizzata per questi smoothies, infatti, viene trasportata solo via terra o via mare, il packaging, miscela di plastica riciclata e vegetale, è interamente riciclabile, comprese le etichette e, infine, attraverso la Fondazione Innocent, il 10% dei propri profitti viene devoluto a organizzazioni benefiche a sostegno della lotta alla fame del mondo. Insomma, gli ingredienti, non solo interni, ma anche esterni, per avere successo anche in Italia sembrano esserci tutti, ora non resta che la risposta del mercato.