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Zerbinati: bene le insalate, benissimo i burger vegetali

BurgerZerbinati

Positive le vendite nei primi cinque mesi dell’anno per l’azienda piemontese, che ha appena siglato un accordo industriale e commerciale con Centrale del Latte d’Italia

Hanno fatto dell’innovazione uno dei marchi di fabbrica, tanto che sono ormai unanimemente riconosciuti come pionieri in alcuni segmenti del mercato e da poco hanno anche siglato un importante accordo che gli consentirà di allargare sia la base produttiva che quella commerciale. Parliamo dell’azienda piemontese Zerbinati, che proprio settimana scorsa ha annunciato di aver raggiunto una partnership con Centrale del Latte d’Italia.

ZerbinatiSimone

Simone Zerboninati

“È un accordo di duplice natura – ci spiega Simone Zerbinati, direttore generale dell’omonima azienda di famiglia -. Gestiremo lo stabilimento di Casteggio, quindi tutto quello che viene commercializzato a marchio Centrale del Latte d’Italia della business unit Salads & Fruits lo produrremo noi. Centrale del Latte d’Italia, a sua volta, nei suoi canali del normal trade avrà invece la possibilità di distribuire alcuni nostri prodotti come ad esempio le zuppe, i burger e i piatti pronti freschi”.

Secondo il manager dell’azienda piemontese quest’ultimo canale, quello del Normal Trade, non è da sottovalutare o trascurare: «Il Normal Trade lo presidiamo a seconda delle zone. Sicuramente non è facile da affrontare e gestire e ha costi logistici molto particolari da sostenere. Credo, però, sia un canale che ha ancora tanto da esprimere». Secondo Zerbinati non morirà, anzi, «ci sarà sempre, soprattutto in determinate zone del Paese e noi vogliamo essere presenti anche perché ci consente di mantenere un rapporto umano con i consumatori, tipico di questo canale».

Notizie positive, infine, anche per quanto riguarda l’andamento delle vendite giunti quasi a metà anno. «Stiamo andando bene su entrambi i canali, sia quello delle insalate che delle zuppe. Le insalate, ad esempio, fanno segnare un +10% nei primi cinque mesi dell’anno rispetto al 2016. Siamo anche molto soddisfatti dell’andamento dei Burger (sempre nei primi cinque mesi del 2018 ndr), sebbene qualcuno abbia un’evidenza differente. Noi registriamo un +50%, sicuramente figlio anche dell’allargamento della distribuzione. Ma significa comunque che è un mercato che sta prendendo forma e sul quale recentemente abbiamo investito ampliando, ad esempio, la linea e introducendo confezioni ricilabili e più leggere».

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