In Italia il dilemma sulla possibilità o meno di portarsi da casa i sacchetti bio riciclabili da utilizzare nel reparto ortofrutta, magari anche di carta, non ha ancora trovato una soluzione, all’estero invece il tema è sempre più spesso come sostituire la plastica con altri materiali.
Molti stanno testando le retine riutilizzabili (in Italia anche NaturaSì), altri invece tornano alla vecchia carta di una volta, quella dei fruttivendoli, anche se con qualche variante. È il caso della famosa catena anglosassone Morrisons, che ha deciso di reintrodurli: sono realizzati con carta riciclata e hanno una striscia di carta visibile in modo che i clienti e il personale una volta giunti in cassa possa agevolmente capire che referenze contengono all’interno. L’insegna inglese è convinta in questo modo di riuscire a risparmiare 150 milioni di sacchetti di plastica ogni anno.
Sebbene questa decisione sia di fatto coerente con l’annuncio che la stessa insegna ha fatto lo scorso aprile, vale a dire l’impegno a prendere una serie di misure per ridurre l’inquinamento plastico impegnandosi a riutilizzare, riciclare o compostare entro il 2025 tutti gli imballaggi in plastica a marchio proprio, anche nel Regno Unito non mancano le però le polemiche .
Alcuni esperti, infatti, hanno criticato la scelta di ritornare alla carta definendola un passo indietro e citando uno studio dell’agenzia per l’ambiente del governo britannico, datato 2011, che sostiene come in realtà tutto il ciclo di produzione dei sacchetti di carta, compreso il loro uso e successivo smaltimento, abbiano un impatto maggiore sul riscaldamento globale rispetto ai sacchetti di plastica.
Crediti news: www.telegraph.co.uk | www.theguardian.com