Il convegno di domenica 27 giugno, nell’ambito della 40^ Sagra dell’Albicocca di Casalfiumanese (Bo), ha orientato le associazioni di produttori verso la richiesta di marchio IGP per le albicocche della Valle del Santerno e delle aree limitrofe. Luciano Trentini del CSO ha presentato i trend di produzione dell’albicocca per il 2010: 228mila t (+5% sul 2009) attese a livello nazionale e +9% (da 63 a 69mila t) in Emilia-Romagna. “Comunicare e rendere percepibile il valore di un prodotto Igp” – ha sottolineato Trentini – “è la scommessa della filiera ortofrutticola nazionale nei prossimi anni, perché la tipicità e il marchio territoriale sono tra i pochi mezzi a disposizione per affrontare la competizione internazionale”. Da qui l’importanza della costituzione di un Consorzio di tutela.Giampiero Reggidori di Apo Conerpo ha delineato il ruolo delle OP ortofrutticole dell’Emilia-Romagna all’interno dei sistemi di valorizzazione. Tra i vantaggi dell’Igp, Reggidori ha ricordato un marchio Ue facilmente comunicabile e comprensibile a tutti, ma ha anche evidenziato come il regolamento sia riferito generalmente alle produzioni tipiche e come l’alto numero di riconoscimenti IGP ne pregiudichi l’ulteriore applicazione. L’incontro di Casalfiumanese è stato possibile anche grazie all’Associazione Nazionale Città della Frutta che si è recentemente stabilita presso la sede del Nuovo Circondario Imolese. In occasione dell’Assemblea, l’Associazione ha deliberato la modifica dello statuto che darà maggiore autonomia ai Comuni associati mentre il presidente Bellini ha annunciato un’intensificazione delle azioni promozionali a supporto delle iniziative dei soci.
Albicocca dell’Emilia Romagna, obiettivo IGP
La proposta di accreditamento europeo rilanciata in un Convegno
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