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Limone di Siracusa Igp. “In Italia chiedono l’origine, all’estero il bio”

LimoneSiracusaIgp

Manca poco all’inizio della campagna del limone di Siracusa e c’è ottimismo nonostante la siccità. Sempre più importante il marchio Igp per il mercato interno. All’estero, invece, chiedono sempre più biologico

La Sicilia è certamente sinonimo di agrumi e tra questi occupa un ruolo di primo piano anche il limone, che ha trovato un territorio di eccellenza in provincia di Siracusa (Siracusa, Noto, Avola, Floridia, Solarino, Priolo Gargallo, Augusta, Sortino, Rosolini e Melilli) dove è permessa la coltivazione all’interno del disciplinare di produzione Igp. 5300 ettari coltivati, 1000 produttori, il 34% di tutta la produzione di limoni in Italia risiede qui, tanto che Siracusa può giustamente essere considerata la capitale del limone italiano.

Fabio Moschella

Fabio Moschella, presidente del Consorzio di Tutela Limone di Siracusa Igp

Ormai molti marchi eccellenti del mondo della trasformazione hanno scelto questo limone per i loro prodotti (Ferrero, Stock, Grom) così come grandi realtà, invece, distribuiscono il prodotto fresco sul mercato (Oranfrizer, Bonomo, Giardina, Campisi). Nel primo giorno di pioggia dopo 4 mesi di siccità, abbiamo intervistato il presidente del Consorzio di Tutela del Limone di Siracusa IGP, Fabio Moschella, per fare il punto della situazione, a partire dalla campagna 2017/2018 che è ai nastri di partenza.

Presidente, a breve inizierà la campagna 2017/2018, quali sono le tendenze e le aspettative per questa stagione?

Nel corso del 2017 abbiamo avuto carenza d’acqua in Sicilia, non piove da 4 mesi e quindi i produttori hanno dovuto irrigare. Grazie alla loro ottima organizzazione avremo una buona campagna. Poi se il meteo ci aiuta sicuramente qualità e quantità saranno eccellenti.

Quali sono le varietà che caratterizzano il Limone di Siracusa IGP?

Assolutamente il Femminello nelle sue tre fioriture: il primofiore matura a partire da ottobre, il bianchetto matura in aprile, il verdello in estate. Qualche produttore ha provato a lavorare con altre varietà ma non c’è dubbio che il Femminello è ampiamente prevalente.

A quanto ammonta mediamente la produzione di Limoni di Siracusa IGP?

La produzione totale si aggira intorno a 1,5 milioni di quintali ed è in crescita: il 40% è biologico. Ci tengo a sottolineare questo perché molte insegne, soprattutto all’estero, chiedono soprattutto prodotto biologico. Anche in Italia sta crescendo la richiesta, ma quello che fa la differenza sul mercato nazionale è la certificazione IGP, mentre all’estero si punta esclusivamente sui prodotti biologici.

A proposito di estero, quale, quanta produzione è destinata fuori dall’Italia?

Siamo sugli stessi livelli, circa il 50% rimane in Italia, lo stesso quantitativo viene commercializzato in mercati come Germania, Austria, Svizzera, Regno Unito, Paesi del Nord e dell’Est Europa. Questi paesi, come detto sopra, richiedono esclusivamente prodotto biologico.

Limone di Siracusa Linea di LavorazioneI vostri associati realizzano anche prodotti trasformati con il Limone di Siracusa?

Non lo fanno direttamente, ma ci sono molte aziende che richiedono prodotto per trasformarlo. Il 33% della nostra produzione è, infatti, destinata a questo settore. Per esempio, ad aprile Ferrero ha lanciato Kinder CereAlé Agrumi con farcitura a base di Limone di Siracusa IGP. Questo è stato il primo prodotto di territorio con marchio IGP scelto da Ferrero per uno dei suoi prodotti da forno. E, sicuramente, il fatto che una grande industria italiana, famosa in tutto il mondo, abbia scelto il nostro limone come primo prodotto Igp ci ha dato una grande soddisfazione, anche per la risonanza mediatica che il nostro marchio ha avuto grazie alla campagna televisiva che Ferrero ha pianificato. Oltre alla Ferraro posso citare Stock fa un limoncello premium a base di Limone di Siracusa IGP o ancora la gelateria GROM, che invece usa i nostri limoni per il suo gelato.  Infine, è in fase di definizione una nuova collaborazione internazionale.

A fronte della crescita di produzione e della diffusione del brand, anche grazie alla fornitura del prodotto a marchi così celebri, i prezzi sono variati?

Il prezzo del fresco dipende molto dalle stagioni, ma in ogni caso sta crescendo sicuramente grazie al traino del limone da industria che negli ultimi 3 anni ha quasi raddoppiato il suo valore; dai 18 centesimi di media di tre anni fa siamo passati ai 34-35 attuali. Insomma siamo molto soddisfatti del lavoro di tutela e promozione del Consorzio. Il nostro successo dimostra l’importanza dei Consorzi di Tutela per dare valore a prodotti eccellenti che devono essere comunicati nella giusta maniera.

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