Non solo le note gelate primaverili, che in Italia così come in tutta Europa hanno portato danni ingenti alle coltivazioni agricole e alla melicoltura, ma anche la grandine di inizio agosto, che sia in Trentino che Alto Adige ha ulteriormente accentuato una situazione che si preannunciava già deficitaria dal punto di vista quantitativo rispetto al 2016.
Nonostante questo Gerhard Dichgans, direttore di uno dei poli produttivi più importanti del panorama melicolo italiano e internazionale come il Vog, scorge all’interno dello scenario prossimo futuro anche aspetti positivi:
Il fattore essenziale è questo: il mercato ritorna in equilibrio, e – in questo senso – i nostri produttori possono tirare il fiato”.
Si chiude così la nota con la quale il Consorzio melicolo altoatesino con sede a Terlano fa il punto della situazione all’inizio di una campagna che si preannuncia come una delle più scarse di sempre (in Italia perdita stimata è di circa il 23%,pari a 1.757.000 tonnellate) e che, come sottolinea lo stesso direttore, fa proprio da contraltare a quelle che si sono succedute negli ultimi tre anni, tutte abbondanti, diffidi da affrontare e tutte sopra i 12 milioni di tonnellate a livello europeo. E, sempre secondo Dichgans, i 9,3 milioni annunciati durante l’ultima edizione di Prognosfruit a Lleida in Spagna devono ulteriormente essere visti al ribasso proprio dopo le grandinate di inizio agosto.
“Nel nostro gruppo, a fine luglio avevamo stimato il raccolto di mele da tavola in 570.000 tonnellate, un -10% in confronto alla stagione precedente. Causa le grandinate della prima settimana di agosto, dobbiamo correggere la stima di un -70.000 tonnellate, per arrivare a 500.000 tonnellate, -20% sul raccolto 2016”.
Il segno negativo, dal punto di vista quantitativo, caratterizzerà tutte le varietà classiche commercializzate da Vog: Gala, Red Delicious e Morgenduft-15%, Granny- 10%, addirittura -35% per Golden Delicious, e ancora – 25% per Braeburn. Unica eccezione le Fuji, con un raccolto a quello del 2016, comunque debole. Diverso lo scenario per le mele mele Club: si stima un -10% per Pink Lady® e Jazz® in linea con l’anno scorso, mentre per quanto riguarda Kanzi® e Envy® i volumi saranno identici a quelli del 2016 grazie ai nuovi impianti messi a dimora negli anni scorsi.
“Il raccolto delle Gala è iniziato con il weekend di Ferragosto, con le prime spedizioni di prodotto programmate per la terza settimana del mese – continua Dichgans -. Siamo ora a circa un terzo del raccolto. Le temperature degli ultimi giorni sono finalmente scese, e le notti più fresche hanno garantito una buona colorazione dei frutti. È ancora presto per tirare le somme, quello che conta ora è raccogliere le mele con il giusto grado di maturazione e entro la finestra di raccolta indicata dai tecnici. È la qualità interna dei frutti che conta, e che garantisce la conservabilità e la shelf-life che i nostri clienti richiedono. Purtroppo, è da segnalare anche una nota dolente: mancano i calibri grossi, preferiti dal mercato italiano e spagnolo”.
Per capire realmente quali saranno i veri numeri di questa magra annata bisognerà comunque attendere l’autunno, quando il quadro sarà più chiaro, soprattutto per due mercati fondamentali come Italia e Germania. “Mancheranno le due varietà di riferimento – conclude Dichgans -, rispettivamente, le Golden e le Jonagold. Ovviamente questo si ripercuoterà nella seconda parte della stagione sulle quotazioni delle mele, già in fermento da diversi mesi”.
Insomma, non era certo la campagna che gli agricoltori si auguravano di dover affrontare ma probabilmente, come detto in apertura, ci sono comunque motivi per vedere qualche spiraglio positivo.