Il ministero dell’ambiente e del cambiamento climatico (MOCCAE) degli Emirati Arabi Uniti (UAE) ha deciso di fermare l’importazione di frutta e verdura proveniente da quattro paesi arabi – Egitto, Libano, Giordania e Oman – a causa dei livelli di residui di antiparassitari troppo alti rilevati e superiori agli standard approvati dallo Stato.
La decisione è stata presa dopo le analisi svolte dal Ministero su alcuni prodotti importati da questo Paesi e sarà affettiva a partire dal prossimo 15 maggio. In particolare, i prodotti che non potranno più essere importati sono tutti i tipi di peperoni dell’Egitto, cavolo, lattuga, zucchine, melanzane e fagioli della Giordania, tutte le varietà di mele del Libano e, infine, carote, meloni e crescione dell’Oman.
Gli Emirati Arabi hanno rivolto alle autorità egiziane e a quelle degli altri paesi interessati dalla chiusura delle importazioni la richiesta di fornire un certificato di analisi sui residui di pesticidi su tutta la frutta e verdura importata che confermi l’assenza di pesticidi. Il divieto durerà fino a quando i quattro Paesi non forniranno i certificati in questione.
Il ministro egiziano del commercio e dell’industria Tarek Kabil ha affermato che il suo ministero sta cercando di imporre controlli più rigidi sui prodotti importati ed esportati all’interno del suo piano per migliorare la qualità delle merci e garantire che in questo modo soddisfino gli standard sanitari adottati nel resto del mondo. Anche altri Paesi in passato hanno bloccato o momentaneamente interrotto l’importazione di frutta e verdura dall’Egitto, tra questo la Russia, il Giappone, gli Stati Uniti, l’Arabia Saudita e il Kuwait.
In una nota, il Ministero dell’ambiente degli Emirati Arabi ha dichiarato che la sicurezza alimentare è una priorità fondamentale del sistema di sicurezza alimentare dello stato in linea con gli obiettivi fissati nell’Agenda Nazionale UAE e nella Vision UAE 2021.
Credit news: ICE | MOCCAE