Una certa euforia era palpabile già prima dell’inzio della conferenza di presentazione dei dati relativi all’anno 2016 a stampa e investitori: le negoziazioni su AIM Italia, il mercato di Borsa Italiana dedicato alle PMI, vedono il titolo Orsero arrivare anche a 12,70 durante la mattinata di giovedì 12 aprile, in rialzo di più del 2%, segno che il mercato ha ben recepito i dati finanziari diffusi il giorno prima (chiuderà a 11,95, +0,59%).
Ricavi netti su del 10,9% rispetto al 2015 e pari a 685 milioni di euro, Ebitda +25,3% (35,3 milioni di euro), risultato netto +36,2% (18,2 milioni di euro). Questi alcuni dei dati – presentati necessariamente per la prima volta secondo i principi contabili internazionali – distribuiti ai presenti in una sala conferenze pressoché al completo del Rosa Grand alle spalle del Duomo di Milano. Sul palco, insieme a Raffaella Orsero, Managing Director e Ceo della nuova Orsero Spa, il Cco Paolo Prudenziati e Matteo Colombini, Cfo, al quale spetterà il compito di scendere nel dettaglio dei dati finanziari.
Crisi alle spalle, ora si pensa al futuro
La crisi, insomma, sembra ormai definitivamente alle spalle e sebbene di strada da fare ce ne sia ancora molta, il futuro appare certamente più roseo rispetto a prima della fusione con Glenalta. I consumi di frutta e verdura vivono un andamento positivo da qualche tempo a questa parte, anche se, come sottolineato da Prudenziati, non in modo uniforme e in tutti i segmenti. Insomma, bisogna ora capire come muoversi, dove, e in che ambito per sfruttare il momento positivo e crescere in modo deciso.
Su cosa non fare, soprattutto rispetto al passato, i vertici dell’azienda hanno certamente le idee chiare: «Dalla fine della ristrutturazione del debito nel marzo del 2015, siamo ritornati a concentrarci sul core business lasciando il resto e tornando a fare solo ciò che sappiamo fare meglio» ha, infatti, ribadito in apertura Raffaella Orsero. Niente più aerei, quindi per esempio, ma solo importazione e distribuzione di frutta e verdura, nonché produzione (in Costarica per le banane e Messico per gli avocado) e shipping attraverso 4 navi refrigerate talmente moderne ed efficienti da venir utilizzate anche dai principali competitor di Orsero.
La visione strategica: cresce anche con le acquisizioni
«Un’azienda come la nostra, uscita dalle acque del passato con i capitali di Glenalta, vuole avere ora una strategia di lunga durata» ha dichiarato Prudenziati. Come? I consumi sono certamente incoraggianti, nonché la crescita interna, superiore nell’ultimo anno rispetto all’andamento del mercato, ma non basta.
Abbiamo iniziato a guardarci intorno nel settore della frutta fresca e non solo per fare acquisizioni. Speriamo entro il 2017 di portare qualcosa a casa, altrimenti solo con la crescita interna ci impiegheremmo più anni»
ha spiegato il Ceo dell’azienda ligure.
Bocche ovviamente cucite su chi e cosa possa essere finito nel mirino degli Orsero.
L’idea che abbiamo è di valutare acquisizioni che ci diano, per esempio, una presenza in territori dove non ci siamo per completare la nostra copertura»
è una prima indicazione fornita da Raffaella Orsero. Oppure potrebbe essere un’acquisizione che punta sull’aspetto merceologico.
“Ci sono aziende nostre competitor che fanno solo 5 o 6 referenze, ma su queste sono specializzate e quindi hanno una conoscenza e una specializzazione del prodotto valorizzata e riconosciuta dal mercato».
Nuovo business? La IV gamma
Raffaella Orsero lo aveva già affermato qualche tempo fa, e lo ha ribadito ulteriormente durante l’incontro di Milano. La IV gamma è una possibile via per esplorare nuovi territori per implementare il business dell’azienda. Non a caso in fondo alla sala della conferenza facevano bella mostra proprio delle confezioni di frutta già tagliata e lavata che poi hanno affamato i presenti a fine presentazione. «Il trend della frutta tagliata partirà. l problema della frutta rispetto a quello che la comunità dice è la fruibilità. Le partnership con la Gdo saranno fondamentali perché questo sarà un trend da seguire in termini di crescita in futuro».
Investimento sulla qualità e ancora pubblicità
La qualità passa anche dai tempi di consegna della merce. Su questo punto Prudenziati ha evidenziato l’investimento dell’azienda nell’accorciare i tempi di arrivo degli ananas – insieme alle banane rappresentano i due principali e più importanti prodotti commercializzati da Orsero. «Per quanto riguarda l’ananas, per esempio, una delle cose che abbiamo fatto quest’anno è cambiare la rotazione di carico delle navi nei tropici per avere un transit time più veloce» Quindi, ora, in 11 giorni gli ananas dal Costarica arrivano in Europa, 4 giorni in meno rispetto al passato. «Questo ci permette di arrivare sul mercato con shelf-life superiore, oppure possiamo sfruttare questo vantaggio raccogliendo il prodotto più maturo di 4 giorni e quindi con dolcezza e qualità superiore».
Infine la pubblicità: tra non molto Orsero tornerà in TV, si punterà ancora sull’ananas, dove Orsero ha un premium price interessante e distintivo. La strategia, quindi, è diventare sempre più leader agli occhi del consumatore in questo segmento e in questo frutto per poi andare su altre categorie. «Puntare su una pubblicità generica, secondo noi, non ha senso».