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Origine Group, Kiwi Sweeki e Pera Italia verso nuovi mercati

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Autore Redazione

A Fruit Logistica player caraibici interessati al kiwi e operatori del Far East pronti ad importare Pera Italia

I kiwi Sweeki di Origine Group allarga i suoi orizzonti e punta ai mercati caraibici. Potrebbe essere questo il nuovo terreno di conquista per il Consorzio che nell’ultima edizione di Fruit Logistica  ha riscontrato notevole interesse da parte di player oltre oceano e apprezzamento per le Pere Italia da parte di clienti dell’area Far East pronti ad importare il frutto.

Sweeki è il nuovo brand del segmento premium di Origine Group che rappresenta il 25% della produzione nazionale di kiwi ed il 20% di quella europea. Con 125mila tonnellate di prodotto e 6mila ettari di terreni coltivati, il consorzio è il secondo player mondiale per produzione e commercializzazione di kiwi.

“Il lancio dei due brand Sweeki per il kiwi e Pera Italia per le pere ha avuto un ottimo riscontro durante i tre giorni della kermesse berlinese” commenta Alessio Orlandi, general manager del consorzio nato nel 2015 dall’alleanza tra 9 aziende leader in Italia e in Europa nella produzione e commercializzazione di ortofrutta fresca:  Afe, Apofruit, Frutta C2, Gran Frutta Zani, Kiwi Uno, Op Kiwi Sole, Pempa-Corer, Salvi-Unacoa, Spreafico.

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Alessio Orlandi presso lo stand di Orgine Group

Il kiwi Sweeki potrebbe presto ampliare la diffusione:  “Grazie ai contatti svolti durante la kermesse tedesca – prosegue Orlandi – invieremo campionature a nuovi clienti approcciando nuovi mercati, ad esempio verso i Caraibi”.

Intanto è imminente il debutto del kiwi di Origine Group nel mercato spagnolo, Paese in cui il consorzio sta lavorando da tempo attraverso incontri con importatori e distributori della penisola iberica. L’esordio è previsto a marzo nella piattaforma Mercamadrid, dove sono in programma una serie di promozioni.

E mentre il kiwi guarda oltre oceano, Pera Italia, l’altro brand del consorzio, ha conquistato clienti del Far East “i quali hanno apprezzato la qualità del prodotto ed attendono il nulla osta per poter importare questo frutto” afferma Orlandi. Anche alcuni player italiani si sono detti disposti a sviluppare il brand nei confini nazionali.

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