La superficie di kiwi coltivata in Italia nel 2016 è di poco oltre i 24.350 ettari in produzione (età > di 2 anni), pari a +1% sul 2015. Le superfici risultano in sostanziale stabilità in Piemonte ed Emilia Romagna, in calo in Veneto e in aumento nel centro-sud in generale, comprese Campania e Basilicata.
Nelle previsioni di produzione elaborate dal Cso Italy si evidenzia un’annata di offerta nella norma a differenza della scorsa stagione dove si era registrata una produzione molto superiore agli standard.
Per quanto riguarda la PSA la situazione appare maggiormente sotto controllo e la convivenza sembra possibile in molti Stati in cui è avvenuta la diffusione. È importante, sottolinea comunque il Cso, non abbassare la guardia in futuro.
In Italia è in atto una ripresa degli investimenti nelle aree tradizionali accompagnata dall’entrata in produzione delle nuove varietà messe a dimora negli anni recenti (in primis G3). Continuano ad espandersi le aree a Sud del Paese.
È atteso un incremento di produzione da parte italiana nel breve-medio periodo ma aumenteranno anche i competitori esteri, sia nell’Emisfero Nord (Grecia in primis) che a Sud (Nuova Zelanda) con una conseguente accesa concorrenza per la collocazione del prodotto sui mercati.
“È comunque importante – conclude il Cso – continuare l’espansione verso le destinazioni estere senza tralasciare il mercato italiano, ma sarebbe altrettanto importante cercare di gestire gli investimenti futuri, di tutti i grandi paesi produttori, per mantenere in equilibrio l’offerta e la domanda”.