Sweeki, il brand che contraddistingue i kiwi italiani di Origine Group, si appresta a fare il suo ingresso sul mercato spagnolo posizionandosi nel segmento premium. Lo ha annunciato il nuovo consorzio nato nel 2015 a Fruit Attraction a Madrid durante una conferenza stampa.
Verranno scelti solo i migliori lotti di produzione, quindi kiwi di qualità garantita e dolci. “Non manca una grande attenzione al prezzo, dal momento che il prodotto contraddistinto dalla nuova marca si posizionerà su un livello più attrattivo rispetto ai diretti competitori” annuncia il Origine Group.
“Secondo una recente ricerca condotta su un campione di grossisti, retailer e stakeholder, il mercato spagnolo del kiwi risulta uno dei principali in Europa ed è in costante crescita. Tuttavia, la produzione interna soddisfa la domanda solo per l’11%, mentre l’import, che occupa il restante 89%, rappresenta un valore di 156 milioni di euro. Attualmente, i maggiori quantitativi d’importazione provengono dalla Nuova Zelanda, che detiene una quota del 60%, seguita dall’Italia. Il trend delle vendite, peraltro, in Spagna risulta essere molto positivo, tanto che gli stessi importatori intervistati prevedono un aumento del giro d’affari”
Sweeki si inserisce, quindi, in questo scenario e sarà supportato da una campagna promozionale, sia business che consumer. “Nel primo caso sono previsti incontri con i retailer e altre iniziative rivolte al trade, mentre per fare conoscere il marchio Sweeki al grande pubblico non mancheranno promozioni nei punti vendita, attività sui principali social media e presenza a eventi e manifestazioni in alcune delle principali città del Paese”.
“Il consumatore di kiwi spagnolo – commenta Alberto Garbuglia, amministratore di Origine Group – è ‘marquista’. La ulteriore conferma ci proviene dalle risposte degli intervistati nell’indagine di mercato che abbiamo commissionato prima di lanciare questo nuovo marchio. I consumatori spagnoli ricercano la marca in quanto garanzia di qualità, costanza e serietà. Sweeki è pronto a soddisfare questa domanda e rappresenta al contempo una grande opportunità per i kiwi italiani. Non abbiamo del resto rilevato pregiudizi verso un potenziale marchio tricolore: gli operatori sanno che, con i dovuti sforzi di selezione e promozione, l’Italia ha tutte le carte in regola per giocare sempre più un ruolo da protagonista nel mercato internazionale del kiwi”.