La fortuna commerciale di alcune varietà di frutta e verdura – vedi avocado, melagrana, frutta secca per citarne alcune – è data dai benefici salutistici che le fanno inserire nelle diete di uomini e donne. Bene, benissimo. Ma c’è pure l’effetto contrario con campagne di comunicazione che possono portare al declino e disastro economico di alcune filiere. L’argomento è delicato, anche perché – soprattutto per frutta e verdura – non è il prodotto in quanto tale ad essere il problema, quanto i volumi consumati. Ovvio. Facile sbagliare.
Lo sa bene la nutrizionista Marilena Di Lorenzo, molto attiva sui social, balzata agli onori della cronaca come la dottoressa dell’anguria che fa ingrassare. Tutta colpa di un video su TikTok da 2,4 milioni di visualizzazioni che ha scatenato le critiche degli stessi colleghi della Di Lorenzo che poi ha ripreso con video su ciliegie e uva.
Attenzione alle parole
Nel video la dottoressa dice: “Questa è anguria non è acqua e come tutta l’altra frutta fa ingrassare” e per questo “va pesata“. Comunicazione semplice ed efficace. Fin troppo secondo i suoi colleghi che hanno preso d’assalto la collega con altri video su TikTok. A iniziare dal camice bianco _persiconutrizionista che l’accusa di non essere professionale e “irrispettosa” verso le persone che già soffrono. Poi la stoccata: “Dal punto di vista nutrizionale è una grande ovvietà, non solo la frutta ma qualsiasi alimento mangiato in grosse quantità può portare a problematiche come l’aumento di peso”.
Anguria: “Non è ricca di zuccheri, un falso mito”
Poi, _persiconutrizionista con studio a Pontecagnano, in provincia di Salerno, punta sul cocomero della discordia: “E’ un falso mito che l’anguria sia ricca di zuccheri: ne contiene solo 3,7 grammi su 100 di prodotto“.
Poca tenerezza nei confronti della dottoressa anche da parte dallo psicologo Giuseppe Magistrale, direttore del Centro per disturbi alimentari: “Ma è possibile che nel 2022 a dei professionisti della salute sfugga ancora che esistono persone terrorizzate dal cibo? E magari un certo tipo di comunicazione può amplificare questo terrore? Ci rendiamo conto che molto spesso queste stesse persone per uscire da circoli viziosi di abbuffate e restrizioni hanno bisogno di sconfiggerli e non di alimentarle?”. Attenzione con i toni. La dottoressa da parte sua replica, con più attenzione, postando altri video dove fa vedere uva e ciliegie.
Oltre il fatto di cronaca, dove qualcuno ci sguazza anche ai danni della dietista, è evidente che servirebbe più informazione e meno comunicazione accattivante, semplice e veloce. Cotta e mangiata. I pochi secondi di un video, a prescindere anche dai social, portano a una assunzione acritica del cibo mediatico. Servirebbe più riflessione per il bene e la dieta di tutte e tutti.