Nel 2023, con circa 503mila tonnellate e una contrazione produttiva del 7% sul 2022, l’offerta di albicocche a livello europeo dovrebbe confermarsi su quantitativi medi. La stessa variazione percentuale si registra infatti anche confrontando i quantitativi 2023 con quelli raccolti tra il 2017 e 2021.
In sintesi, dunque, l’annata si posizione su valori intermedi tra il recente biennio di deficit produttivo 2020-21 e le stagioni di elevata offerta del 2017 e 2019.
Sono le previsioni Europêch 2023 presentate ieri 26 aprile a Perpignan (Francia) nell’ambito di Medfel.
In Italia produzione in calo
A presentare i dati italiani Cso Italy, che ha delineato uno scenario non particolarmente positivo. La produttività attesa per il 2023 sarà infatti influenzata dal calo delle superfici e dal ritorno di freddo e sbalzi termini che hanno interessato diversi bacini produttivi. La produzione è valutata in circa 203mila tonnellate, -26% rispetto a un buon 2022 tuttavia pari al +16% sui livelli minimi raggiunti nel biennio 2020/2021, un’offerta normale, ma al di sotto del pieno potenziale.
Grecia e Francia stabili
In Grecia è attesa una produzione con valori molto simili a quelli dello scorso anno, ossia circa 76mila tonnellate. I volumi restano dunque abbondantemente al di sotto del potenziale, -30 per cento. Il deficit produttivo dovrebbe riguardare soprattutto le varietà a maturazione più precoce.
Anche in Francia le stime per il 2023 non si discostano dall’offerta del 2022 con circa 126mila tonnellate (+2%). Nelle diverse zone di produzione non si segnalano gelate ma i continui sbalzi termici dalla fioritura fino alle ultime settimane non hanno consentito il raggiungimento del potenziale. Ancora in calo le superfici.
Spagna in risalita
Le previsioni per la Spagna, con circa 99mila tonnellate, segnano un netto aumento rispetto al deficitario 2022, quando – causa gelate- si raccolsero solo 65mila tonnellate di albicocche. Quest’anno, invece, non sono state segnalate gelate significative ma un inverno mite, con un deficit di freddo in alcune regioni, poi sbalzi di temperatura hanno penalizzato il carico. La Spagna resta comunque al di sotto del suo potenziale che si attesta tra le 130 e le 150mila tonnellate.