Trend e Mercati

Il grande caldo fa volare gli acquisti di frutta e verdura (+20%)

Prima voce di spesa degli italiani: 108 euro/mese e un volume di 5,9 milioni di ton nel 2021. E Caronte aumenta il rischio rincari

Il balzo delle temperature oltre i 40 gradi con Caronte che stringe d’assedio città e campagne ha fatto esplodere i consumi di frutta e verdura sulle tavole degli italiani negli ultimi sette giorni con un aumento medio del +20%. È quanto stima la Coldiretti sulla base delle indicazioni dei mercati degli agricoltori di Campagna Amica in riferimento all’impatto sugli acquisti dell’ondata di grande caldo che ha investito la Penisola con il bollino rosso in sette città.

L’andamento positivo dei consumi oltre che dai cambiamenti climatici è spinto anche, sostiene la Coldiretti, “dalla svolta green nell’alimentazione impressa dall’emergenza Covid con una crescente attenzione al benessere a tavola con la preferenza accordata a cibi freschi, genuini e dietetici”.
L’aumento delle temperature, sottolinea la Coldiretti, sta peraltro accelerando i processi di maturazione nelle campagne con l’arrivo sul mercato di una più ampia gamma di frutta e verdura offerte, da nord a sud della Penisola. Angurie, meloni, albicocche, pesche, nettarine, ciliegie, fragole, nespole, susine e uva da tavola aiutano a combattere l’afa, a idratarsi e a fare il pieno naturale di vitamine.

La produzione di frutta estiva quest’anno in Italia è stimata in aumento rispetto alla disastrosa annata dello scorso anno ma a preoccupare sono gli effetti della siccità che potrebbe far rivedere al ribasso le stime.
L’anticipo del grande caldo ha portato con sé in alcune aree l’invasione di cimici asiatiche, l’insetto killer dei campi che ha colpito frutti prossimi alla raccolta, dalle ciliegie alle pesche con danni incalcolabili, ma a preoccupare è anche il forte incremento dei costi correnti di produzione, spinto da guerra in Ucraina, con aumenti per gli agricoltori che sono in media per frutta italiana del +51% con rincari che vanno da +170% per i fertilizzanti al +129% per il gasolio agricolo per le raccolte fino a 15% per i prodotti fitosanitari, secondo elaborazioni Coldiretti su dati Crea.

A questo si aggiungono gli aumenti per i trasporti fino agli imballaggi, con gli incrementi che colpiscono dalla plastica per le vaschette, le retine e le buste (+70%), alla carta per bollini ed etichette (+35%) fino al cartone ondulato per le cassette (+60%), stesso trend di rincari per le cassette in legno (+60%).


L’ortofrutta è la prima voce di spesa degli italiani per una media di quasi 108 euro al mese, per un quantitativo totale di circa 5,9 milioni di tonnellate lo scorso anno. Il settore ortofrutticolo nazionale garantisce all’Italia 440 mila posti di lavoro, pari al 40% del totale in agricoltura, con un fatturato di 15 miliardi l’anno tra fresco e trasformato, pari al 25% della produzione agricola totale, grazie all’attività di oltre 300mila aziende agricole su più di un milione di ettari coltivati in Italia e vanta ben 113 prodotti ortofrutticoli Dop e Igp.

“Per difendere il patrimonio ortofrutticolo italiano è necessario intervenire per contenere il caro energia e icosti di produzione con interventi immediati e strutturali per programmare il futuro”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre lavorare per accordi di filiera con precisi obiettivi qualitativi e quantitativi e prezzi equi che non scendano mai sotto i costi di produzione come prevede la nuova legge di contrasto alle pratiche sleali”.

Siccità: dal grano alla frutta e alla verdura, rischio rincaro alimentari fino al 30%

Assoutenti segnala che la carenza di acqua influisce sulle produzioni agricole. I prezzi potrebbero salire a causa delle minori disponibilità sul mercato. Secondo il presidente di Assoutenti, Furio Truzzi, “in tutte le regioni d’Italia si stanno moltiplicando gli allarmi circa i danni per le produzioni agricole determinati dalla carenza di acqua”.

“Le rese produttive agricole lungo la Penisola hanno subito drastiche riduzioni – spiega Truzzi – E in alcuni casi i raccolti si sono addirittura dimezzati”. Una situazione che avrà conseguenze inevitabili sui prezzi al dettaglio, che per alcuni beni – secondo le stime di Assoutenti – potrebbero rincarare nelle prossime settimane fino al 30% in più come effetto delle minori disponibilità sul mercato.

Tra i prodotti a rischio rincarici sono anche frutta fresca (albicocche, ciliegie, pesche, susine, pere e mele, ma soprattutto cocomeri e meloni) e le verdure come pomodori, insalate e melanzane e il basilico che hanno bisogno di molta acqua per crescere.

Intanto, il caldo non sembra volere abbandonare l’Italia. Un’ondata di calore che secondo gli esperti potrebbe durare ancora una decina di giorni soprattutto al centro-sud. L’anticiclone africano potrebbe portare i termometri a toccare picchi di 45° C.

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