Trend e Mercati

Consumi, volano i prodotti plant-based

Piacciono soprattutto ai giovani. In generale chi li prova li riacquista, solo un consumatore su dieci non li apprezza

A dirlo è una ricerca condotta da Bva-Doxa per conto di Unione Italiana Food: crescono i consumi di prodotti a base vegetale. I consumatori li cercano e li scelgono principalmente per due motivi: perché ne riconoscono il valore nutrizionale (il 40%) e perché ne apprezzano il gusto (30%).

Sono 22 milioni i consumatori che acquistano, sui banchi della Gdo, i prodotti a base vegetale (plant-based): burger, cotolette, bevande, salse, dolci e gelati sono consumati abitualmente (21%) oppure occasionalmente (33%). Tra chi li sceglie regolarmente, ossia due o tre volte alla settimana, prevalgono gli under 35.

Chi li prova li riacquista

Bva-Doxa ha inoltre rilevato un altro dato che dà il polso del trend in atto: chi prova questi prodotti, poi inizia ad acquistarli abitualmente. Nel merito, circa quattro consumatori su dieci sono user abituali e altrettanti occasionali. Secondo lo studio, se a spingere verso il primo acquisto dei prodotti a base vegetale sono le caratteristiche nutrizionali e gli aspetti legati alla salute, la gradevolezza al palato fa sì che il consumatore li introduca stabilmente nel proprio carrello.

Piace la sostenibilità

Un’altra caratteristica che spinge al consumo dei prodotti a base vegetale, soprattutto tra i più giovani (under 35), è il profilo sostenibile di questi alimenti: un consumatore su due pensa che si tratti di alimenti eco-friendly, con una impronta ecologica tra le più basse del mondo alimentare (per il 47%), mentre il 46% del campione li apprezza perché ritiene che la produzione richieda un minore impiego di risorse naturali – suolo, acqua ed energia – rispetto ad altri cibi.

Sono in pochi a non gradirli

Solo un consumatore  su dieci (11%), dopo averli provati, dichiara di non averli graditi. Tutti gli altri ne apprezzano invece il sapore, ne riconoscono la natura vegetale (32% per gli uomini,  36% tra le donne) e la piacevolezza al palato (28%, che diventa 32% tra gli under 35).

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