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Consumi ortofrutta: nel primo semestre 2021 tornano ai livelli pre-Covid

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Autore Redazione

Macchi (Cso Italy): “Il dato positivo arriva dal segmento bio, che sale a 171mila tonnellate con una crescita dell’1% rispetto al 2020”

Tornano ai livelli pre-Covid, nel primo semestre del 2021, i consumi di frutta e verdura delle famiglie italiane. Ma, rispetto al primo semestre 2020, il calo è generalizzato. L’Osservatorio di mercato di Cso Italy, su elaborazione dei dati Gfk, parla chiaro: i 2,9 milioni di tonnellate di ortofrutta fresca acquistata tra gennaio e giugno rappresentano una contrazione del 5% anno su anno, ma anche una quantità invariata rispetto alla media del triennio 2017-2019.

“Nel periodo in analisi il dato positivo arriva dall’ortofrutta biologica, che sale a 171 mila tonnellate con una crescita dell’1% rispetto al 2020”, commenta il direttore di Cso Italy Elisa Macchi.
Nell’analisi per categoria, il primo semestre si chiude con un parziale di 1,48 milioni di tonnellate di frutta acquistata, ovvero il -6% rispetto al 2020. Il prezzo medio di acquisto è stato pari a 2,27 euro/chilo, in discesa del 3% sullo scorso anno. Le dieci specie frutticole più richieste sono state arance, mele, banane, clementine, fragole, pere, limoni, kiwi, ananas e mandarini.
Per gli ortaggi il periodo registra volumi leggermente al di sotto del milione e mezzo di tonnellate, con una flessione del 5% rispetto al 2020. La speciale classifica delle orticole più vendute vede spiccare le patate, sebbene in ribasso dopo il record del 2020, con poco meno di 190 mila tonnellate; seguono pomodori, carote e finocchi (tutti con volumi inferiori all’annata precedente), poi zucchine, insalate, cipolle, carciofi, cavolfiori e broccoli. Da inizio anno il prezzo medio di acquisto si è attestato a 2,02€/kg, con una lieve contrazione dell’1% anno su anno.
Parlando poi di IV gamma, le quantità registrate dall’Osservatorio di Csi Italy sono state pari a 42 mila tonnellate, ovvero inferiori rispetto al 2020 ma pressoché invariate rispetto alla media del quadriennio precedente.

Dallo studio dei consumi suddivisi per aree geografiche prende forma una cartina caratterizzata da un unico fattor comune: in tutte le macroaree gli acquisti domestici nel primo semestre dell’anno risultano inferiori a quelli del 2020. Nello specifico: -5% al Nord Ovest, -2% al Nord Est, -5% al Centro + Sardegna e -10% al Sud + Sicilia. Un andamento che coinvolge trasversalmente tutte le famiglie italiane, da quelle il cui responsabile acquisti è under 34 a quelle in cui l’età compresa di chi è deputato alla spesa è tra i 45 e i 54 anni fino agli over 65 anni.

Ultimo accenno rispetto al canale di acquisto. Precisa Daria Lodi di Cso Italy: “Se lo scorso anno la pandemia e le misure adottate avevano portato alla crescita esponenziale delle vendite di ortofrutta all’interno della Grande Distribuzione, quest’anno tali volumi vanno via via ridimensionandosi: dall’inizio anno fino a giugno il calo dei quantitativi di ortofrutta veicolati dalla Gdo è infatti del 2 per cento”.

Fonte: Cso Italy

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