Il comparto della frutta secca apre il 2020 con un andamento opposto tra export ed import. Secondo i dati Istat elaborati da Fruitimprese, si assiste infatti a una riduzione anche piuttosto consistente dei quantitativi esportati, rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente, mentre aumentano vertiginosamente le esportazioni.
Andando ad analizzare la situazione nel dettaglio, l’export di frutta secca si riduce del – 14% nelle quantità, portandosi a 5.153 tonnellate rispetto alle 7.087 tonnellate di gennaio 2019. Aumenta tuttavia il fatturato, che segna un +3,9%, il che significa passare dai 43,26 milioni di euro del gennaio 2019 ai 44,93 milioni di euro del gennaio 2020.
Sul fronte dell’import, invece, si registra un aumento del 35,2% nei quantitativi (da 21.815 a 29.486 tonnellate), che riflette a sua volta un + 41% in valore: dai 106,62 milioni di euro di un anno fa ai 150,35 milioni di euro di quest’anno.
Dando uno sguardo agli altri generi ortofrutticoli, nell’export registrano segni positivi nel fatturato le categorie legumi e ortaggi (15,3%), agrumi (7,9%) e frutta tropicale (6,7%), mentre prosegue il periodo critico della frutta fresca, con flessione in fatturato del – 2,6%.
In tema di importazioni, crescono i quantitativi degli agrumi (36,5%), della frutta fresca (55,8%) e della frutta tropicale (15,8%), mentre calano legumi e ortaggi (-4,6%).
Nell’immagine, la “fotografia” complessiva scattata da Fruitimprese.