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Coronavirus e frutta a guscio, Cia Campania scrive alla Regione

nocciole

Data l’emergenza coronavirus la CIA, Imprese Agricole Campane, ha scritto in questi giorni al Presidente della Regione Campania elencando azioni e attività da intraprendere anche per castagne e nocciole.

Per la frutta a guscio, castagne e nocciole – scrive l’associazione alla Regione – bisogna prevedere azioni di accompagno delle imprese per la vendita sui mercati nazionali e sui mercati esteri. Nel settore della trasformazione bisogna creare incentivazione sia per chi trasforma sia per chi produce, affinché la filiera della nocciola e della castagna preferibilmente si chiuda con un prodotto finale con l’utilizzo di commodity italiana. Inoltre, per il comparto castanicolo, non sono più rimandabili alcuni interventi come la modifica della legge regionale che prevede il pagamento di 2000/3000 euro per riconversione del castagno da ceduo a frutto. Il disciplinare della lotta biologica della Regione Campania deve recepire gli altri prodotti con principi attivi ammessi dal Ministero della sanità. Per il castagneto i problemi prioritari sono la cydia e il balanino: bisogna prevedere dei trattamenti in alcuni periodi dell’anno sia per lotta integrata sia per quella biologica”.

Nel medesimo documento, la CIA chiede anche alla Regione di “organizzare un incontro con la GDO Campana e le organizzazioni agricole/agroindustriali, per la firma di un accordo quadro dove si impegna la grande distribuzione a ritirare più prodotti campani da mettere sugli scaffali”.

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