Nei giorni scorsi, Slow Food Italia ha dato il benvenuto alla “Comunità della Nocciola della Tuscia”.
“Il tema della monocultura, le sue problematiche e le sue opportunità – spiega una nota di Slow Food – oggi più che mai sono al centro del dibattito politico locale e nazionale. La nocciola è una risorsa fondamentale per il nostro territorio e rappresenta circa il 40% di tutta la produzione nazionale. Questo dato, unito alle cultivar più rappresentative della nostra zona, contribuisce a definire la stessa come la più
importante d’Italia sia in termini di qualità che di quantità.
La Comunità è composta da un gruppo di operatori del settore che, condividendo gli stessi valori, legati alla salvaguardia dell’ambiente e alla ecosostenibilità del territorio, si pongono come obiettivo la produzione di una nocciola sostenibile e di qualità. L’intento è quello di cooperare insieme a tutti gli attori sociali coinvolti nel comparto per uno sviluppo ecosostenibile dello stesso. L’alleanza con il “Bio-distretto della Via Amerina e delle Forre” garantisce tali principi che sono e dovranno continuare ad essere i pilastri su cui verrà costruita un’economia più forte, più vera e più sostenibile.
Il futuro del nostro territorio, dei suoi cittadini, degli stessi produttori e delle nuove generazioni, dipende dalle azioni e dalle scelte attuali. In quest’ottica e seguendo gli ideali abbracciati dalla Comunità, la “Nocciola” rappresenta una grande opportunità per tutti.
La “Comunità della Nocciola della Tuscia” intende contribuire alla valorizzazione e difesa delle produzioni agricole ed alimentari locali, arrestare la perdita della biodiversità e dell’agro-biodiversità sul territorio, favorire la conoscenza e la tutela del patrimonio naturale e paesaggistico incentivando un turismo ecosostenibile e diffondendo le buone pratiche agro-alimentari… “buone, pulite e giuste”.
Verranno attivati progetti di rete con scuole, enti, comuni della provincia e organizzati eventi a tema con l’intento di sensibilizzare e promuovere una visione green del comparto corilicolo locale”.
Slow Food, nasce la Comunità della Nocciola della Tuscia
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